Connect with us

Così non VAR

Juventus-Cagliari, arbitri e VAR

Published

on

Juventus-Cagliari, arbitri e VAR

di Giuseppe Petruzzini

La sfida tra Juventus e Cagliari, valida per la Serie A, è stata contraddistinta da diversi episodi controversi, che hanno visto arbitro e VAR assumere un ruolo da protagonisti. Dalle decisioni sui rigori al discusso cartellino rosso a Conceição, l’andamento del match è stato pesantemente condizionato dalle interpretazioni del direttore di gara e dai richiami del VAR.

Advertisement

Il primo rigore: tocco di mano di Luperto

Al 13′ minuto, il primo episodio chiave. Un cross in area bianconera porta Luperto a saltare per anticipare Gatti, ma nel tentativo di colpire di testa, il difensore del Cagliari tocca il pallone con il braccio. L’arbitro inizialmente lascia correre, giudicando il contatto involontario, ma il VAR lo richiama all’on field review. Dopo aver rivisto l’azione, il fischietto Marinelli decide di assegnare il rigore alla Juventus, giudicando irregolare la posizione del braccio di Luperto, che si trovava al di sopra della spalla. Vlahovic non sbaglia dal dischetto, portando i bianconeri in vantaggio. Le proteste del Cagliari si sono concentrate proprio sulla naturalezza del movimento del braccio di Luperto, ma gli ex arbitri Calvarese e Marelli hanno confermato la correttezza della decisione, sottolineando che, pur essendo un movimento per anticipare l’avversario, il braccio era in una posizione che ampliava il volume del corpo.

Il presunto tocco di mano di Obert: niente rigore

Poco dopo, al 30‘, ancora un episodio controverso in area cagliaritana. Vlahovic protesta per un presunto tocco di mano di Obert, ma questa volta l’arbitro non viene richiamato dal VAR e concede solo un calcio d’angolo. Le immagini mostrano come il braccio del difensore fosse vicino al corpo, e l’interpretazione del direttore di gara è stata quella di non ravvisare un movimento volontario, escludendo così la possibilità di un secondo rigore per la Juventus.

Advertisement

Il secondo rigore: il pasticcio di Douglas Luiz

L’episodio più discusso arriva al minuto 85′. Dopo un’azione in area juventina, Douglas Luiz tenta un rinvio ma finisce per franare addosso a Piccoli del Cagliari, che lo aveva anticipato sul pallone. L’arbitro, in un primo momento, lascia proseguire, ma viene richiamato dal VAR. Al monitor, Marinelli si accorge dell’impatto goffo del brasiliano, che nonostante la presenza di Gatti pronto a chiudere, compie un intervento avventato. Decisione inevitabile: rigore per il Cagliari, trasformato da Marin per il pareggio. Anche in questo caso, il VAR ha giocato un ruolo decisivo nel correggere una valutazione sul campo che, senza il supporto tecnologico, sarebbe passata inosservata.

Il rosso a Conceição: simulazione o contatto lieve?

A far discutere più di tutti, però, è stato il doppio giallo rimediato da Conceição all’89′. Il giovane portoghese cade in area del Cagliari dopo un leggero contatto con Obert, cercando forse di ottenere un altro rigore per la Juventus. L’arbitro, però, giudica la caduta come una simulazione, ammonendo per la seconda volta Conceição e mostrandogli il cartellino rosso. Decisione severa, ma che, secondo il direttore di gara, si giustifica per l’assenza di un contatto tale da causare la caduta del giocatore. Questa scelta ha diviso i commentatori, alcuni dei quali ritengono il provvedimento eccessivo, mentre altri sostengono che il tentativo di ingannare l’arbitro fosse evidente.

Advertisement

La partita tra Juventus e Cagliari ha visto l’arbitro Marinelli e il VAR al centro dell’attenzione, con due rigori concessi e un’espulsione che ha fatto discutere. L’intervento del VAR è stato decisivo in entrambi i penalty, correggendo decisioni iniziali dell’arbitro sul campo. Tuttavia, il rosso a Conceição per simulazione rimane l’episodio più controverso alimentando il dibattito sulla severità di alcune decisioni in campo.

Continue Reading
Advertisement
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *