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Così non VAR

Lecce-Napoli, polemiche sull’arbitraggio: il contatto su Di Lorenzo e il rigore non concesso

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Lecce-Napoli, polemiche sull’arbitraggio: il contatto su Di Lorenzo e il rigore non concesso

di Giuseppe Petruzzini

Nel match tra Lecce e Napoli, terminato con la vittoria dei partenopei, alcune decisioni arbitrali hanno suscitato polemiche, soprattutto per i contrasti tra Di Lorenzo e i giocatori avversari. Episodi di contatto, potenziali cartellini e decisioni legate all’utilizzo del VAR hanno acceso il dibattito, sollevando perplessità sulle interpretazioni arbitrali.

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Il gol di Di Lorenzo e le proteste del Lecce

Il primo episodio contestato arriva sul gol di Di Lorenzo che ha visto i calciatori del Lecce protestare per un presunto fallo su Krstovic in fase di contrasto. Tuttavia, l’azione è apparsa subito chiara: il contatto tra Di Lorenzo e Krstovic è stato puramente casuale, una semplice dinamica di gioco che non avrebbe potuto invalidare il gol. Il Napoli ha quindi segnato in modo regolare, e l’intervento del VAR in questo caso non era né richiesto né opportuno.

Fallo di Di Lorenzo su Rebic al 92′ e il mancato secondo giallo

Sul finale di partita, al 92° minuto, un altro episodio ha attirato l’attenzione: Di Lorenzo ha fermato Rebic con un fallo mentre quest’ultimo stava entrando in area, in un’azione potenzialmente pericolosa. Secondo il regolamento, un intervento del genere è punibile con il cartellino giallo, che in questo caso sarebbe stato il secondo per il capitano del Napoli e quindi un’espulsione. La decisione dell’arbitro di non estrarre il secondo giallo ha lasciato perplessi, ma rientra nelle valutazioni interpretative del direttore di gara.

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L’episodio Politano-Banda: c’è rigore?

Altro episodio discusso è stato il contatto tra Politano e Banda, con Politano che arriva prima sul pallone venendo poi travolto dall’avversario. Sebbene vi fosse un contatto, non è stato assegnato il rigore, e il VAR non è intervenuto perché, secondo il protocollo, il sistema tecnologico dovrebbe correggere solo chiari ed evidenti errori. Questo tipo di azione, rientrando in una zona interpretativa e non essendo chiaramente un errore dell’arbitro non giustifica l’intervento del VAR che in situazioni simili può portare a un eccesso di revisione.

Giusta l’interpretazione di campo

La partita è stata gestita con scelte di interpretazione dirette, lasciando all’arbitro il compito di valutare in base all’intensità e al contesto di gioco, piuttosto che scomodare il VAR su episodi soggettivi. Gli episodi hanno evidenziato come l’interpretazione e l’intensità del gioco siano ancora elementi fondamentali, e per questo motivo si è preferito non interferire con la decisione di campo.
Queste dinamiche ribadiscono l’importanza di un approccio equilibrato dove il VAR dovrebbe limitarsi ai casi di chiari ed evidenti errori lasciando spazio all’arbitraggio in campo per tutte quelle situazioni interpretative che, per natura del gioco, restano inevitabilmente ambigue.

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