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Conceiçao si presenta: “Non potevo dire di no al Milan”

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Sergio Conceiçao, subentrato a Fonseca sulla panchina rossonera, si presenta come nuovo allenatore del Milan.

In casa Milan è tempo di voltare pagina, ma continuando a parlare la stessa lingua: il portoghese.

Come noto, a sostituire Paulo Fonseca sulla panchina del ‘Diavolo’, è un altro portoghese: Sergio Conceiçao, che torna in Italia dopo 20 anni dopo l’esperienza da calciatore.

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Prima della partenza per l’Arabia Saudita, dove il Milan affronterà subito la Juventus del figlio Francisco nella Supercoppa Italiana, il neo tecnico rossonero ha parlato in conferenza stampa: presentandosi, così, ufficialmente ai suoi nuovi tifosi.

Di seguito le parole del portoghese.

CONCEICAO: IL PENSIERO A FONSECA

Le prime parole di Conceiçao sono state dedicate all’ex tecnico rossonero Fonseca:

“Secondo me non c’è un solo problema da affrontare. Paulo, a cui mando un abbraccio, ha vissuto periodi più o meno belli. Tutti cerchiamo la perfezione ma non è possibile, ogni settimana c’è un test difficile. Non voglio entrare nei dettagli, non sarebbe corretto nei confronti di un allenatore serio, bravo e che conosco da anni“.

CONCEICAO ED I DETTAGLI DA CONOSCERE

“Rispetto a quando ero calciatore è tutto diverso. Non è vero che noi giocatori capiamo tutti di calcio. L’allenatore non dorme mai, c’è lo stress di voler conoscere ogni dettaglio: dai magazzinieri all’altezza dell’erba del campo. Vogliamo bruciare le tappe il più possibile per conoscere tutti velocemente: i tempi sono corti, venerdì c’è una semifinale di Supercoppa”.

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L’ORGOGLIO DI ALLENARE IL MILAN

Sergio Conceiçao si sofferma su quanto sia orgoglioso di allenare il Milan:

Sono orgoglioso, è un piacere per me lavorare in una squadra così grande: questo è un passo in avanti nella mia carriera. I tifosi sono l’anima del club, senza loro è difficile vivere e crescere. Noi dobbiamo rispettare questi valori e lavorare per dimostrare che siamo all’altezza del Milan. Se sono qua è segno che qualcosa non è andato bene. Dobbiamo riflettere, non c’è tanto tempo per preparare la gara con la Juve ma non ci sono scuse. Andrà in campo una squadra competitiva”.

IL PRIMO AVVERSARIO? IL FIGLIO FRANCISCO

La prima squadra che dovrà affrontare il neo tecnico del rossonero è la Juventus. Uno scherzo del destino, forse, perché proprio in bianconero gioca il figlio Francisco:

Francisco sarà mio avversario a livello professionale, a casa è mio figlio. Possiamo giocare con tanti sistemi, ma poi conta lo spirito della squadra che non è negoziabile. Alla fine di ogni partita dobbiamo essere consci di aver dato tutto. Sono stato espulso tante volte in carriera, perché vivo le partite con passione: la stessa che voglio nei giocatori”.

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