Diavolo in me
Giù le mani da Leao!
Il portoghese è lo stesso di prima e può
fare la differenza anche con Antonio Conte!
Published
10 mesi agoon
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Luca BoateGiù le mani da Leao!
È un assalto che sta andando avanti ormai da diverso tempo, quello dei tifosi milanisti e di gran parte della stampa nei confronti di Rafael Leao.
Nel giro di pochi mesi è stato cancellato dalla casella fenomeno ed è stato riscritto su quella di sacrificabile, in particolare dopo le ultime notizie su un eventuale approdo in rossonero di Antonio Conte.
Rewind
Ripercorrendo l’avventura di Leao al Milan si può evincere come il talento portoghese abbia avuto un percorso sempre in crescendo, almeno fino alla scorsa stagione:
– 2019-20, 9 gol + assist;
– 2020-21, 13 gol + assist;
– 2021-22, 26 gol + assist;
– 2022-23, 31 gol + assist.
Nell’annata corrente i numeri sono certamente calati.
Infatti, a fine gennaio è fermo a 6 gol, 5 assist e 2 rigori procurati, praticamente sono gli stessi numeri dell’osannato De Ketelaere nell’Atalanta.
Tuttavia, mancano ancora diversi mesi a maggio e il tempo per migliorare queste statistiche c’è tutto.
Inoltre, in una stagione che da tutti viene definita disastrosa, in particolare in campionato, Leao è primo per expected assist e grandi occasioni create, secondo per rigori procurati e quarto per dribbling riusciti.
Evidentemente non è così disastrosa.
Perché segna di meno?
Proviamo dunque a capire perché segna di meno. Certamente il fatto che dal mercato siano arrivati altri calciatori con buona propensione al gol, ha fatto si che le reti del Milan siano più distribuite.
Probabilmente i 7 gol di Pulisic, un anno fa sarebbero stati tutti di Leao, ma per il Milan è meglio la situazione attuale.
Differenziare le azioni offensive permette alla squadra di Pioli di vincere le partite anche quando il portoghese non è in giornata, o semplicemente non è a disposizione.
Inoltre, non dimentichiamoci che in ogni singolo match attira l’attenzione di gran parte dei difendenti avversari, permettendo così di liberare spazio per gli altri compagni.
Sempre lo stesso
Leao è lo stesso degli anni precedenti. Le critiche che gli vengono mosse, potevano essere le stesse delle stagioni passate:
la corsa ciondolante, il mancato sacrificio in fase difensiva, la poca precisione nel tiro dalla distanza ecc…
Dunque, se veniva considerato un fenomeno prima, è impossibile che ora le stesse persone abbiano cambiato radicalmente opinione.
Convivenza possibile?
Veniamo ora alla presunta incompatibilità con Antonio Conte. Un paio di giorni fa il giornalista di Telelombardia Luca Momblano ha infiammato il popolo milanista con la notizia secondo la quale Antonio Conte avrebbe accettato la panchina rossonera per la stagione 2024-25 in seguito ad un colloquio con Zlatan Ibrahimovic (che vi dicevo un mesetto fa?).
Ovviamente sono subito partite le fantasie dei tifosi che hanno ipotizzato delle possibili formazioni allenate dal tecnico leccese.
La cosa che mi ha lasciato più perplesso è l’idea diffusa di un Leao che non avrebbe spazio nel Milan di Conte.
Posso capire la sua difficile collocazione nel 3-5-2, ma Antonio Conte sia al Chelsea, sia al Tottenham ha sempre giocato con il 3-4-3 e non credo che i tifosi inglesi, con l’arrivo del tecnico, abbiano invocato le cessioni di Hazard e Son, giocatori analoghi a Leao, sia per ruolo, sia per importanza nel club.
Inoltre, dubito fortemente che Conte, appena arrivato, avrà come richiesta la cessione del più forte calciatore della squadra.
Equilibrio e riconoscenza
Con tutto ciò non voglio assolutamente asserire che Leao non si possa criticare.
Con l’aumento dello stipendio e il conseguente status acquisito, è normale che le aspettative su di lui si siano elevate enormemente, ma credo che un minimo di equilibrio in più nei giudizi sia indispensabile, oltre che la riconoscenza per uno scudetto vinto praticamente da solo.
Ora la palla passa a Rafa, che in questi mesi rimanenti ha tutte le carte in regola per dimostrare di essere ancora il più forte.
Non potrà far rivincere il campionato al Milan, ma se riuscirà ad essere decisivo in Europa League tutte le critiche svaniranno come neve al sole.
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