Diavolo in me
Ibra: il bodyguard rossonero
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3 ore agoon
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Luca Boate
Ibra: il bodyguard rossonero
Ibra: il bodyguard rossonero rilascia una lunga intervista in cui parla dei piani ambiziosi del club milanista.
Il valore del gioco di squadra
Zlatan Ibrahimovic, ex fuoriclasse rossonero, ha rilasciato un’intervista a GQ Italia, in cui ha parlato del suo nuovo ruolo e della sua filosofia di lavoro. “Come in campo, anche qui il gioco di squadra è la cosa più importante”, ha spiegato. Quando ha accettato di collaborare con Gerry Cardinale, gli ha chiarito che non si trattava di un’impresa individuale, ma di un lavoro collettivo. “Non vengo qui per salvare nessuno, ma per imparare e aiutare”, ha sottolineato.
Un nuovo ruolo, una nuova mentalità
Ibrahimovic ha ammesso di aver dovuto affrontare la sfida più difficile per un calciatore: accettare che la carriera sul campo fosse finita. “Il problema più grande è mettere da parte l’ego e capire che hai superato la tua data di scadenza”, ha detto. Dopo aver superato questa fase, ha trovato la sua pace e si è aperto a nuove opportunità, pur senza cercarle attivamente.
L’incontro con Cardinale e la scelta di RedBird
Dopo il ritiro, Zlatan si era preso del tempo per riflettere sul suo futuro, ma una visita al Milan ha cambiato tutto. L’incontro con Furlani e poi con Cardinale ha aperto una porta inaspettata. “Voglio che tu sia in RedBird, non solo nel Milan”, gli ha detto il proprietario. Inizialmente scettico, Ibrahimovic ha trovato la spinta decisiva nelle parole di sua moglie Helena: “Tu hai bisogno di una sfida”. E così ha accettato la proposta.
L’impegno per il Milan e il rapporto con Cardinale
Ibra ha spiegato che il legame di Cardinale con il Milan è molto più profondo di quanto sembri. “Non è qui ogni giorno, ma gli importa davvero”, ha affermato. RedBird ha un piano ambizioso per riportare il club ai vertici e ha scelto le persone giuste per farlo. “Ci dà responsabilità e chiede solo una cosa: risultati”.
Mentalità vincente: il segreto dello scudetto
Ibrahimovic ha ribadito che il Milan ha vinto l’ultimo scudetto grazie alla mentalità. “Non eravamo la squadra più forte, ma mentalmente sì”, ha dichiarato. Ora il suo obiettivo è trasferire lo stesso spirito vincente in ogni ambito del club, unendo squadra e dirigenza. “Non esistono Milanello e Casa Milan come due entità separate: esiste solo il Milan”.
Un leader nell’ombra
Zlatan ha spiegato di non cercare visibilità nel suo nuovo ruolo. “Non voglio essere nelle foto o nei video. Lavoro per il Milan, non per me stesso”, ha detto. Per lui, il club viene prima di tutto e il suo compito è proteggerlo. “Oggi sono il bodyguard: se devono sparare a qualcuno, che sparino a me”.
La grandezza del Milan
Per Ibrahimovic, il Milan è più di una squadra: è un simbolo. “Io oggi ci sono, domani magari no. Ma il Milan continuerà a esistere”, ha affermato con convinzione. E proprio per questo continua a lottare per il club, portando la sua esperienza, la sua leadership e la sua incrollabile mentalità vincente.