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Diavolo in me

Lopetegui o Nopetegui?

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L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport rivela le cifre dell’eventuale accordo con l’ex allenatore di Siviglia e Real Masrid Julen Lopetegui. Si parla di un triennale a 4 milioni di euro netti a stagione.
Insomma, un accordo importante che certifica quanto il Milan punti sul tecnico spagnolo. Secondo indiscrezioni, i rossoneri sarebbero in contatto con l’allenatore da diversi mesi. Infatti, sarebbe potuto anche subentrare a stagione in corso in caso di esonero prematuro Pioli.
Tuttavia, la proprietà del Milan avrebbe avuto dei ripensamenti nelle ultime ora a causa dell’ insurrezione popolare dei tifosi, che invece gradirebbero altri profili. Il comunicato della curva, la petizione su X, i continui commenti di tifosi in disaccordo sulla scelta, sarebbe le cause che stanno portando ad ulteriori valutazioni.
Se queste indiscrezioni fossero confermate, e non ho motivo di pensare il contrario visto che sono state riportate da giornalisti più che qualificati, sarebbe davvero gravissimo. Sarebbe sintomo di una società senza polso che ricorda molto il periodo di Fassone e Mirabelli.
Se la dirigenza del Milan ritiene che Lopetegui sia il profilo giusto per ripartire deve difendere questa scelta e portarla avanti, anche con tutta la piazza contro. I dirigenti prendono le decisioni, i tifosi fanno un altro mestiere e non devono avere voce in capitolo sulle scelte sportive.

Quando Bonan e Maldini scelsero Pioli dopo l’esonero di Giampaolo, la tifoseria non approvò, ma poi i fatti hanno dimostrato che in quel momento era la scelta giusta. Pian piano il Milan intraprese un percorso virtuoso che portò poi allo scudetto. Avessero ascoltato i tifosi, probabilmente le cose sarebbero andate peggio.
Oggi non c’è un tifoso che vuole Lopetegui, ed è corretto che venga espresso civilmente il disappunto, ma questo non deve mai condizionare la società. Chiunque arriverà, dovrà essere l’allenatore voluto dal team di lavoro composto da Ibrahimovic, Furlani e Moncada. Se poi la scelta sará giusta o sbagliata, saranno i risultati a stabilirlo, ma chi dovrà fare questa scelta deve essere chi poi se ne prende la responsabilità.

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