Diavolo in me
Milan, per Montella non sarà un anno semplice…
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7 anni agoon
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RedazioneNell’estate in cui tra i calciatori impazza la moda di presentare certificati medici per “stress acuto da calciomercato”, nessuno (o quasi) sembra preoccuparsi delle condizioni di salute di chi siede dall’altra parte della barricata: gli allenatori. Tra questi ce n’è uno in particolare che, viste le premesse della nuova stagione, è chiamato a non sbagliare nulla. Ma proprio nulla. E non sarà esattamente un’impresa semplice…
Stiamo parlando naturalmente di Vincenzo Montella, ultimo allenatore della gestione Berlusconi e primo del nuovo corso cinese. Ieri esaltato ed incensato per i risultati raggiunti (vittoria in Supercoppa Italiana e qualificazione in Europa League), oggi chiamato a dare concretezza ad un progetto tra i più dispendiosi visti in Europa negli ultimi anni.
Non sarà semplice, dicevamo. Innanzitutto per la pressione: 11 nuovi acquisti e 200 milioni spesi autorizzano tifosi e dirigenti ad aspettarsi quantomeno la qualificazione in Champions e una dignitosa partecipazione alle due coppe (Europa League e Coppa Italia). E’ questo l’obiettivo minimo richiesto al tecnico campano, chiamato a trovare in fretta l’amalgama di una squadra nuova e arricchita da parecchi giocatori provenienti da campionati esteri, tra cui 4 potenziali titolari come Musacchio, Rodriguez, Çalhanoglu e André Silva.
In più c’è la questione del modulo: Montella ha insistito per tutta la scorsa stagione sul 4-3-3 ma oggi, a fronte anche delle caratteristiche di alcuni nuovi acquisti, sembra orientato verso un graduale passaggio al 3-5-2. Sistema, questo, che in precampionato non sembra aver offerto sufficienti garanzie. Azzardare un cambio in corsa sembrerebbe, a prima vista, un rischio troppo grosso. Eppure Montella pare tentato dalla rivoluzione copernicana del suo Milan, vedremo presto se a torto o a ragione.
Ultima, ma non ultima, la scelta dell’attaccante. Vero che l’esplosione di Cutrone ha scompigliato le carte nel mazzo del tecnico, ma le premesse sulla scelta del nuovo bomber sembravano altre. Chi avrebbe mai pensato, dopo mesi di nomi altisonanti, di ritrovarsi, a campionato iniziato, con titolare -e meritatamente, ça va sans dir– il giovane bomber della primavera con in panchina il pezzo pregiato André Silva (38 milioni, ossia l’investimento più costoso dopo Bonucci) e il navigato Kalinic, la cui “presa in ostaggio”, durata un’intera estate, fa ridimensionare le due giornate passate in albergo dal fu Maxi Lopez. In sintesi dovrà esser bravo Montella nel gestire al meglio le tre risorse a disposizione, dosandone bene le energie e valutandone adeguatamente le caratteristiche tecniche nel corso di una stagione lunga e dispendiosa.
Insomma, Montella è chiamato -insieme al suo Milan- al salto di qualità. Nell’arco di una sola stagione, Vincenzo dovrà dimostrare di avere l’abilità del demiurgo capace di dare forma e anima all’indefinita (ma preziosa) materia prodotta da un mercato che qualsiasi allenatore avrebbe desiderato, cucito su misura da una società che, appena insediata, si è subito preoccupata di rinnovargli fiducia e contratto. Ecco un altro motivo per cui Montella, quest’anno, non può proprio sbagliare…