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Diavolo in me

Milan, quanto potere ha Ibra?

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Al momento del suo ritorno in veste dirigenziale, in molti si sono interrogati sull’effettivo ruolo in società di Zlatan Ibrahimovic, e soprattutto quali mansioni potesse esercitare in chiave sportiva. Sulla carta lo svedese non è un dipende del Milan, bensì di Red Bird. Sostanzialmente è un consulente di Cardinale. Dunque, logica vuole che abbia più poteri decisionali anche rispetto a Furlani e Moncada.
Tuttavia, la prova del nove ci sarà durante il prossimo calciomercato nell’acquisto dei calciatori, ma soprattutto nella scelta dell’allenatore. Non è un mistero che il nome preferito di Ibra sia Antonio Conte. Il leccese ha la stessa mentalità vincente di Ibrahimovic e insieme formerebbero un team di lavoro davvero importante che permetterebbe a molti giocatori di crescere notevolmente.
Il problema è che il resto del Milan sembra avere idee diverse. Per motivi forse strategici, forse di budget, Conte non è ritenuto il profilo corretto. Ma allora che poteri ha Ibrahimovic, se non può nemmeno scegliere l’allenatore? Forse il problema sta tutto nelle ambizioni. Ibrahimovic vuole vincere, Conte vuole vincere. Il Milan di Furlani e Cardinale ha le stesse mire di vittoria? Forse, ma di certo le priorità stanno altrove.

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