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Diavolo in me

Perché Sheva scelse il 7?

L’ex attaccante del Milan spiega perché decise di mettersi sulle spalle quel numero che lo rese un’icona rossonera!

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Perché Sheva scelse il 7?

Con il numero 7 sulle spalle ha conquistato l’Italia e l’Europa, segnando valanghe di gol con la maglia rossonera e decidendo anche -con un perfetto calcio di rigore- la Champions

League del 2003 sotto il cielo di Manchester. Ma come mai Andriy Shevchenko ha scelto di legare proprio al numero 7 la sua esperienza rossonera?

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“Ecco perché scelsi proprio il 7”

Shevchenko approdò al Milan nell’estate del 1999: un anno importante per i rossoneri, quello dei 100 anni dalla fondazione.

E a squadra allora allenata da Alberto Zaccheroni ci arrivò con lo Scudetto sul petto in virtù del campionato vinto in rimonta sulla Lazio qualche mese prima. 

Shevchenko, che alla Dinamo Kiev vestiva spesso e volentieri la maglia numero 10, trovò il ‘suo’ numero occupato da Zvone

Boban, mentre la numero 9campeggiava ancora sulle spalle di George Weah. Ecco allora la scelta della casacca numero 7, a cui legherà tutta la propria carriera: 

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Quando passai in rossonero ero molto felice. E’ stato un momento speciale. Fu Ibrahim Ba a chiedermi se volessi prendere io il numero 7. Due giorni dopo ricordo che mi chiamò un amico per dirmi che 7 in ebraico si dice ‘Sheva’. Non ci potevo credere, ma lui mi disse che mi avrebbe portato fortuna. E così è stato: era un segno del destino che, con la maglia numero 7, avrei fatto grandi cose…

Il sodalizio con Armani

Il binomio tra Shevchenko e il numero 7 fu così intenso che persino Giorgio Armani, grande amico del calciatore ucraino, decise di dedicarvi una linea di abbigliamento:

nacque così la EA7, disegnata da Armani e dedicata proprio a Sheva, con cui ha aperto anche due negozi nel centro di Kiev.

Dopo di lui… Oliveira!

Dopo Shevchenko, venne… Oliveira!!! Fu uno shock per tutti i tifosi rossoneri, vedere qualcun altro con il 7 sulle spalle e ancor più shoccante fu vedere Ricardo Oliveira con indosso la maglia che fu di Sheva!

Arrivato come presunto fenomeno, il brasiliano praticamente non lasciò traccia del suo passaggio al Milan: di lui si ricorda quel gol all’esordio con la Lazio e poi più niente!

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La sua carriera continuò senza acuti tra Spagna, Arabia e Brasile fino al ritiro, finalmente, nel luglio scorso!