Esclusive
ESCLUSIVA – Delneri: Zamparini? Mai più
Published
12 anni agoon
By
RedazioneComincia la solita girandola di nomi e di voci. E siamo certissimi del fatto che il nome di Gigi Delneri sarà tra i primi, per esperienza e capacità, ad essere estratto dal cilindro per sostituire qualche allenatore che dopo tre giornate di campionato è già in bilico. Ormai le carte si mischiano sempre con più anticipo. Zamparini, a Palermo, ha fatto da apripista (e chi se non lui?) esonerando Sannino per far posto a Gasperini. Ma siamo certi che seguiranno altri avvicendamenti, perché in Italia funziona così. Si va al risparmio nella costruzione di una squadra e ci si firma la giustificazione cacciando lallenatore. Delneri, che ha provato a stare dalla parte di chi salta, ora è dalla parte di chi aspetta.
Ha voglia di ributtarsi nella mischia? E così- dice- è il gioco delle parti e nessuno di noi se la prende più di tanto, è solo una ruota che gira. Siamo privilegiati. Non è come chi resta senza lavoro e non può mantenersi. E la passione che ci spinge a tornare in corsa. Se non avessi avuto la fortuna di allenare grandi squadre avrei fatto comunque questo lavoro, anche a livello amatoriale. Comunque, grandi ansie non ne ha, ve lo possiamo assicurare, tanto che contattandolo scopriamo che dimentica persino il cellulare a casa. Insomma, non è certo di quelli che sbavano dietro un telefonino pronti a saltare sulla prima panchina come avvoltoi.
Questa usanza di cambiare in corsa con sempre più disinvoltura non la sorprende più… Ormai va così. Si sa che i grandi cambiamenti impongono tempo e fortuna. Qualcuno ne ha, altri no. Guardi il Milan e la pressione che si è creata intorno ad Allegri. Oppure guardiamo Sannino che non è stato fortunato col calendario. Pronti, via ha incontrato Napoli e Lazio ed è saltato. Bontà nostra pensiamo sempre di avere tempo. Scatta un meccanismo nella testa che ti fa lavorare comunque coi tuoi metodi e tempi. Nessuno parte con lidea di avere i giorni contati.
Lei conosce bene Zamparini, ci è passato anche lei sotto e sue forche. Al di là del discorso economico, perché un allenatore dovrebbe accettare quella panchina sapendo come andrà? Lei, per esempio in che rapporti è? Ci tornerebbe se richiamato? Per carità, io ho già dato. Molto meglio frequentarlo in amicizia fuori dal campo. Noi abitiamo anche vicini, è una persona piacevolissima e le assicuro, anche molto corretta. Scelgo assolutamente di frequentarlo come amico.
E poi ci sono allenatori che non hanno neanche il tempo di dare unimpronta al proprio lavoro. Per esempio, la sua esperienza col Porto: Ah ci ho messo un po a capire come sono andate le cose. Il Porto cambiò ben cinque allenatori. Lì sono stati i giocatori con i loro sotterfugi a far fuori tutti noi. A distanza di anni è tutto chiaro.
Però è un momento molto favorevole per gli allenatori italiani. Dopo una lunga fase esterofila oggi sono in testa allenatori giovani come Carrera, Stramaccioni, Ferrara. Li stiamo rivalutando? Gli allenatori italiani sono molto preparati. Il problema è che cè sempre lidea che siano troppo difensivisti e catenacciari e invece non è così. Certo, molte squadre puntano sulle ripartenze. Qualcuno ha deciso di rinunciare al centravanti ma in determinate partite, poi, si va a cercare proprio la fisicità dellattaccante puro.
Lei è un integralista del 4-4-2, ora la tendenza cambia: Non sono un integralista del modulo ma sono convinto dellimportanza di sfruttare le ali e lampiezza del campo. Una volta bastava guardare i campi per capire che erano calpestati solo nella fascia centrale. Io credo nel gioco arioso che sfrutti lo spazio al meglio”.
Abbiamo parlato di Zamparini, ma un altro che non cambia mai è Cassano. Anche con lui ha avuto unesperienza burrascosa. Dopo lesclusione del barese nella sua Sampdoria, in che rapporti è con Antonio? Adesso ottimi. Siamo diventati molto amici e ci sentiamo spessissimo. Anche quando è stato male. E sono felice di vedere che riesce sempre a essere determinante, come accaduto in Europa League.
Come lo vede allInter? Chi ha guadagnato di più tra le milanesi nello scambio con Pazzini? Non è per essere diplomatico ma credo che al Milan servisse esattamente uno come il Pazzo e allInter uno che avesse il piede di Cassano. E stato uno scambio intelligente per entrambi.
Parliamo di Juve. Come giudica la scelta australiana di Del Piero?Avrebbe potuto insistere per giocare in Europa? A 39 anni è ovvio che non può più dare le stesse garanzie atletiche. Letà passa per tutti. Lui vuole giocare, con continuità e nei campionati principali evidentemente nessuno poteva garantirgliela. Nessuno gli nega il talento e la capacità di giocate straordinarie ma su piano fisico la tenuta non può essere la stessa. Quindi ha fatto la scelta migliore.
E questa staffetta forzata tra Conte e Carrera? Come influisce sugli equilibri della squadra? Non credo abbia una grande influenza. Un bravo allenatore non improvvisa sul campo alla domenica. Il lavoro vero si fa in settimana. Certo, magari manca la voce del tuo allenatore in panchina ma tra un tecnico e il suo vice cè sempre la stessa lunghezza donda e unità di vedute. Se no, non potrebbero lavorare insieme. Quindi cambia davvero poco.
You may like
ESCLUSIVA – Fulvio Collovati racconta Italia-Germania 3-1: “Nel primo tempo marcai Fischer, nella ripresa invece…”
Milan campione: la piazza si scatena!
ESCLUSIVA – Carlo Sassi: “Ecco il verdetto sul gol di Turone! Amo la Cremonese perchè…”
VIDEO – Tutto sulla Juve con Emanuela Iaquinta!
ESCLUSIVA – Boninsegna: “L’Inter mi pugnalò mandandomi alla Juve, ma poi…”
ESCLUSIVA – Boninsegna racconta ‘la partita della lattina’: “Venni colpito alla testa e persi conoscenza, poi…”