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ESCLUSIVA – Galia racconta i trionfi della Juve di Zoff: “L’accoppiata Coppa Italia-Coppa Uefa fu per noi motivo di orgoglio, specialmente per me che segnai in entrambe le finali”
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8 anni agoon
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RedazioneTorino, 3 maggio 1990. Schillaci s’invola sulla destra, supera due avversari e mette a centro area un pallone invitante, sul quale piomba Galia, che anticipa tutti e batte Landucci con un tocco sottomisura. E’ il gol che spiana la strada al successo della Juventus di Zoff ai danni della Fiorentina nella finale di andata di Coppa Uefa. Alla rete del jolly ex Samp seguiranno quelle di Casiraghi e De Agostini che vanificheranno il momentaneo pareggio di Buso. Una settimana dopo il gol al Milan che ha regalato ai suoi la Coppa Italia, Galia è di nuovo protagonista e goleador, questa volta in Europa.
A distanza di 25 anni, abbiamo chiesto a Roberto Galia un ricordo, in esclusiva per Calcissimo Amarcord, di quei trionfi in bianconero.
Roberto, tu eri in campo nella doppia finale del 1990: qual è il tuo ricordo più bello che conservi?
“Penso che al di là del gol nella finale di andata a Torino, quello che ricordo è il modo in cui arrivammo a quell’appuntamento, ovvero al termine di un campionato non esaltante ma dopo aver vinto la finale di Coppa Italia. A breve distanza riuscimmo a ripeterci in Europa, dove la Juve non vinceva da un po’ d’anni, e fu un bel modo per chiudere in crescendo la stagione. Quella Coppa Uefa fu per tutti noi un motivo di orgoglio“.
Che partita fu quel Milan-Juventus del 25 aprile 1990?
“ll Milan di allora era superiore agli avversari, era la squadra degli olandesi, di Arrigo Sacchi, che dominava in Italia e in Europa e quindi era un confronto per noi davvero arduo, perchè quella rossonera era la squadra da battere in quegli anni. Noi riuscimmo a farlo in qualche occasione, come ad esempio in quella finale di coppa Italia, ma non era facile, poichè la Juve in quel periodo era in fase di ricostruzione, mentre il Milan era, non dico imbattibile, ma quasi“.
In quella finale di ritorno a San Siro la Juve battè il Milan con un suo gol, cosa vuol dire segnare in una gara del genere?
“È sempre bello segnare e lo è ancor di più in una finale alla quale si arriva dopo tanti sacrifici, contro una squadra come quel Milan che, ripeto, dominava in Italia e in Europa. Io una finale di Coppa Italia contro il Milan l’ho vinta anche con la Samp, quindi in questo senso, forse, sono stato un predestinato (ride n.d.r.)“.
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