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ESCLUSIVA – Giuseppe & Dino, collezionisti DOC del Napoli Calcio
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12 anni agoon
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RedazioneGiuseppe Montanino e Dino Alinei sono due professionisti napoletani, ingegnere il primo, cardiologo il secondo, con una passione infinita per la squadra della loro città, di cui da decenni raccolgono i cimeli più disparati. Montanino ci ha raccontato come è nata e si è sviluppata questa incredibile collezione, che li ha portati a fondare un’associazione con l’obiettivo di creare un vero e proprio museo.
Da quanto tempo avete iniziato questo lavoro di ricerca di materiale originale legato al Napoli?
“Io sono abbonato al Napoli da 52 anni e sono oltre 40 anni che colleziono qualsiasi cosa che abbia a che fare con la società attuale, fondata nel 1926, e le sue progenitrici”.
Insomma, voi avete tutto, ma proprio tutto, quello che ha attinenza con gli Azzurri…
“Certamente. Abbiamo tutte le figurine dei giocatori del Napoli dal 1926 a oggi, 5mila biglietti, tutti gli abbonamenti prodotti dopo la Seconda Guerra mondiale e tanti relativi agli anni Trenta, 5mila gagliardetti del Napoli e delle squadre incontrate nelle varie competizioni, migliaia di foto, talmente tante che non saprei nemmeno fornirti una cifra esatta. La nostra emeroteca spazia dal Calcio Illustrato al Guerin Sportivo fino al defunto Sport Sud. Gli articoli che parlano del Napoli li abbiamo tutti. E poi disponiamo di oltre mille magliette impiegate durante partite ufficiali dal 1949 a oggi; 800 del Napoli, di cui 45 indossate da Diego Armando Maradona e numerose appartenute a campioni come Sivori e Jepson, e 200 di squadre avversarie”.
Quindi ci sono anche memorabilia che riguardano anche altre squadre?
“Sì, uno dei nostri principali obiettivi consiste nel fornire un quadro storico di tutto quello che riguarda la nostra squadra e per far ciò ci sembra importante raccogliere materiale più disparato soprattutto su quelli che noi definiamo grandi avversari. E poi non dimentichiamoci che della collezione fanno parte anche le divise delle nazionali per cui hanno giocato giocatori del Napoli, da quelle dell’Italia di Bruscolotti, Juliano e Montefusco, a quelle straniere. Per esempio, ora siamo in attesa di mettere le mani su una maglia dell’Uruguay vestita da Edinson Cavani”.
Come riuscite a ottenere questo materiale?
“Per i cimeli più antichi, sopratutto per le maglie, contattiamo direttamente i calciatori o i loro parenti. Spesso non solo quelli del Napoli, ma giocatori che hanno giocato contro la nostra squadra e si sono scambiati la divisa (pratica diffusa anche nei decenni passati). Per le cose più recenti è ottima la collaborazione che abbiamo instaurato con la società e con il presidente De Laurentis, con cui c’è uno splendido rapporto”.
Immagino che avrete molte chicche…
“Tantissime, dai palloni alle squadre di Subbuteo alle tute da allenamento. Te ne cito alcune estremamente preziose: gli statuti di inizio secolo scorso di Naples, Internazionale e Internaples, le progenitrici dell’SSC Napoli. Leggendoli ti fai una chiara idea di come sia cambiato il calcio negli ultimi 100 anni. E poi oltre 180 tra dischi in vinile, audiocassette e cd di canzoni dedicate agli Azzurri. Da veri capolavori datati anni sessanta e settanta all’ormai celeberrimo Maradona e megl’ e Pelé. Per farti un’idea, al museo del Chelsea allo Stamford Bridge di vinili dedicati ai Blues ne hanno solo tre…”.
C’è il rischio che in giro si trovi anche roba taroccata?
“Come no, in giro ce n’è fin troppa, sia sui siti specializzati che su grosse piattaforme come Ebay, dove ti posso assicurare che delle maglie che vorrebbero far passare come indossate da calciatori durante match degli anni passati solo una su dieci è originale. Noi ci battiamo affinché questo proliferare di falsi abbia fine, però non è per nulla facile. Per far sì che i malintenzionati non copino prodotti originali, sul nostro sito www.momentiazzurri.it abbiamo levato quasi tutte le foto delle magliette”.
A proposito del sito, è quello dell’associazione che avete fondato, ce ne puoi parlare?
“Momenti Azzurri può contare su un centinaio di soci con cui condividiamo una profonda unità di intenti socio onorario è anche il presidente De Laurentis e si prefigge di creare un polo storico-culturale del mondo dello sport napoletano. Oltre al calcio, abbiamo materiale inerente ai team di pallanuoto, rugby e basket e la nostra ambizione è riuscire ad avere una sede dove allestire un museo dove si possano ammirare le migliaia di cimeli in nostro possesso. Un museo che non sfigurerebbe con quelli di club come Real Madrid e Barcellona”.
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