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Esclusiva – Milan VIP: Donadoni scudiero triste, meglio Montella, Mazzarri o Mou!
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12 anni agoon
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RedazioneSi può essere milanisti da primo anello in curva sud, oppure da Fossa dei Leoni. Ma anche da tribuna o da divano, perchè no? Il rossonero è un binomio vincente, abituato ai grandi traguardi, ma quest’anno qualcosa non è andato per il verso giusto, e lo dice anche Nino Formicola, per tutti Gaspare del duo comico “Zuzzurro e Gaspare”, quello (senza barba, per intenderci), che si autodefinisce simpaticamente “un milanista che se anche il Milan perde vivo lo stesso”.
Forse è troppo modesto, perchè al telefono non sembra di parlare con uno che di calcio ne capisce poco, anzi: “Non mi piace la difesa, il centrocampo va bene, l’attacco pure. Servirebbero almeno 2 buoni centrali ed anche 2 terzini in modo che chi gioca davanti si senta con le spalle coperte”. E l’abc, ma come inizio non c’è male. Ovviamente il tutto condito dalla buona dose di ironia.
E come non partire, quindi, se non dalle buffe creste dei due giovani puledri di casa, Stephan El Shaarawy e M’Baye Niang? “Favorevolissimo! Se le vedo in campo vuol dire che giocano, e io sono contentissimo quando dei giovani importanti come loro si fanno largo. Il Milan ha intrapreso la strada giusta, è un bene puntare su chi ha voglia di mettersi in mostra, indipendentemente dall’età. Messì cos’ha? 80 anni? E’ in giro da talmente tanto tempo, vuol dire che ha iniziato prestissimo. Tutto dipende da chi c’è dall’altra parte del tavolo. Evidentemente al Milan hanno capito che si deve lavorare con le nuove leve”.
Anche se questo vuol dire pesare sul rendimento della squadra? “Ecco, infatti io avrei fatto le cose un pochettino più adagio. Perfetta la rivoluzione, ma in maniera più morbida sarebbe stato meglio per noi poveri tifosi. Dopo un periodo di sofferenza iniziale, ora le cose stanno andando meglio e possiamo puntare in alto. Oh, io voglio bene a tutti, laziali, romanisti, interisti e napoletani, ma in primavera di solito queste squadre si lasciano andare agli amori, e lì il Milan dovrà piazzare la zampata per arrivare in Champions”.
L’obiettivo è dichiarato. Champions League. Raggiungibile senza uno come Pato? “Purtroppo il limite di sopportazione era già stato superato da tempo. E’ un grandissimo giocatore ma andava venduto prima. Probabilmente la società ha provato per l’ennesima volta a recuperarlo per poter costruire intorno a lui il Milan del futuro, ma chissà cos’è successo realmente. Un piccolo appunto: per un giocatore milanista non è saggio iniziare una storia d’amore con la figlia del Presidente. Ok che al cuor non si comanda, ma poi è ovvio che nel momento di prendere importanti decisioni professionali entrano in gioco altri meccanismi che non sempre sono l’ideale per l’intera squadra”.
E se al posto del Papero arrivasse uno come Balotelli? “Altro mistero della fede, ma sono sicuro che non è un pazzo. Deve avere qualche altra preoccupazione per la testa, ma avercene di giocatori come lui”.
Sarebbe una bella gatta da pelare per qualsiasi allenatore, Allegri o chi per lui. E a proposito della panchina: si parla di Roberto Donadoni per l’anno prossimo. E’ un nome che le piace?
“Ad essere sincero non troppo. Ottimo allenatore ma mi sembra uno “Scudiero triste”. Preferisco uomini arrembanti come Mazzarri e Montella, che davanti alle telecamere non si limitano alla frase politically correct. Io sono un grande fan di Mourinho, andavo a nozze quando c’era lui. Basta democristiani nelle interviste, la gente vuole altro per riavvicinarsi allo stadio. Oltre a…”.
Prego? “Oltre a prezzi più bassi! E’ impensabile che – con tutto il rispetto che ho per i giocatori – uno spenda di più per un postaccio in tribuna che per una prima fila in platea a teatro”.
Bersaglio colpito. Ma torniamo al mercato. All’inizio si diceva che il problema è la difesa giusto? “Quanto mi mancano Nesta e Thiago Silva. Con loro saremmo a posto perchè il centrocampo giocherebbe più sicuro e renderebbe maggiormente. Davanti andiamo bene così, sono stufo di sentir parlare di punte, punteri, top player e robe così. In avanti si gioca d’istinto e di giocatori eclettici ne abbiamo abbastanza. A me sembra che i nostri difensori non siano all’altezza della situazione, quindi io interverrei in quel reparto se fossi Galliani. Ma per fortuna non è così visto che, ripeto, non me ne intendo”.
Ma un regalino da parte di Silvio Berlusconi se lo aspetta comunque entro la fine del mercato visto che di solito è in campagna elettorale che il Presidente fa felici i milanisti? “Quello che è sicuro è che deve spendere se vuole tornare a vincere. Non riesco a capire come non si possa sistemare meglio la difesa con tutti i soldi incassati dalle cessioni di Ibra, Pato e Thiago SIlva. Staremo a vedere. In ogni caso Berlusconi ora mi sembra impegnato a fare altro. Se magari il calciomercato chiudesse a marzo, quando avrà un po’ più di tempo da dedicare al Milan…”.
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