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ESCLUSIVA – Moser sul caso Armstrong: “Perchè fare controlli 10 anni dopo? Ce l’hanno con lui…”
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12 anni agoon
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RedazioneOrmai se ne parla da diverso tempo e, nelle ultime settimane è scoppiato definitivamente il caso Armstrong. Accuse pesantissime a suo carico, sette tour, sette maglie gialle revocate e il ciclista americano che si ritrova praticamente solo. Calcissimo.com ha contattato in esclusiva uno dei più grandi del ciclismo italiano, Francesco Moser, per cercare di capirne di più e sentire che idea si è fatto il mito del ciclismo nostrano.
Buongiorno Sig. Moser, che idea si è fatto di quello successo ad Armstrong?
“Io la mia idea ce l’ho già da un pezzo. E’ inutile fare controlli antidoping dieci anni dopo. Se ce l’hanno con Armstrong va bene, ma i controlli vengono fatti sempre alla maglia gialla durante il Tour de France quindi se all’epoca non era positivo, perchè adesso dicono il contrario? Per fare controlli vengono spesi tantissimi soldi e non solo nel mondo del ciclismo. Dopo anni vengono rifatte analisi per cosa?”
Cosa bisognerebbe fare?
“Io ho sempre sostenuto una cosa. Se i controlli sono infallibili come dicono, allora finisce lì. Se un corridore risulta negativo all’antidoping non bisogna ritornarci più. Fai i controlli e poi bisogna rifarli, è una situazione comica”.
Qualche tempo fa venne anche accusato di essere favorevole al doping vero?
“Si venni accusato per il semplice fatto che dissi tutto questo, che i controlli non bisogna rifarli; quelli a favore del doping sono proprio quelli che si comportano così, non io”
Situazione simile a quella di Contador…
“Esatto, anche lo spagnolo venne trovato positivo l’anno successivo. Io penso che i controlli devono essere fatti durante le gare a tappe e i corridori positivi devono essere mandati via durante le corse non mesi e mesi dopo. Non ha senso: o i controlli sono sicuri e infallibili o davvero succedono tutte queste cose”.
Armstrong li ha vinti meritatamente questi sette Tour?
“Non lo so davvero. E’ sicuro che l’americano per la sua malattia prendesse qualcosa, ma questo lo sapevano già, non è una novità. Tutto questo fa pensare che qualcuno ce l’abbia con Armstrong”.
Per finire, in famiglia c’è suo nipote che sta facendo benissimo, gli dà consigli?
“Mio nipote ha una squadra, un direttore sportivo, non possiamo intrometterci. Di sicuro ha delle belle caratteristiche, ha dimostrato di essere un buon corridore però deve crescere ancora tanto, è molto giovane. Ha fatto vedere di essere anche valido nelle corse a tappe ma, ripeto, ha ancora molta strada davanti, deve ancora crescere tantissimo”.
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