Fino alla fine
Che tristezza vederti ridotto così, Gigi! Ma hai avuto poco rispetto per te stesso e per tutti gli juventini che ti hanno amato, ecco perché…
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6 anni agoon
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RedazioneVolevi continuare ad essere protagonista, uno come te non poteva accontentarsi della panchina, neppure a quarant’anni suonati! E allora, hai deciso di riscrivere il finale di una storia lunga diciassette anni, la storia di un grande amore. Un amore tradito dal tuo desiderio di sentirti ancora il numero 1 tra i numeri 1, dal tuo bisogno di dimostrare a te stesso, prima che agli altri, di non essere bollito.
Smettere di giocare non è facile per nessuno, Del Piero e Totti insegnano, ma c’è una cosa, Gigi, che davvero non riusciamo a spiegarci… Ed è la ragione che ti ha spinto ad accettare la proposta del Paris Saint Germain… La storiella di Buffon che per il bene della Juve si fa da parte e lascia spazio all’erede designato Szczesny non regge! La verità è che non volevi chiudere in panchina una carriera da titolare indiscusso e indiscutibile! Legittimo, per carità, se non fosse che adesso rischi di ritrovarti nella stessa infelice condizione anche al PSG…
Tuchel è stato chiaro: “Buffon titolare? Non ho ancora deciso chi schierare tra i pali”. E tu, Gigi Buffon, il portiere più forte di tutte le epoche, ti sei limitato ad incassare il colpo come l’ultima delle matricole: “Io non ho chiesto garanzie, lavorerò sodo per convincere l’allenatore”.
Non dovresti aver bisogno di convincere nessuno, caro Gigi, tu sei Buffon, il numero uno tra i numeri uno, ma in questa patetica situazione ti sei cacciato da solo! Non potevi accettare la panchina alla Juventus, casa tua, il posto in cui nessuno mai ti avrebbe messo in discussione, e sei disposto invece ad accettare, senza fare una piega, quella del PSG? Che tristezza, Gigi, come ti sei ridotto! Da sovrano a servo della gleba: perché, Gigi, perché?