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Coppe Europee

Così non va, ma Thiago Motta rifarebbe tutto…

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Motta così non va

La Juventus ha salutato la Champions League nel modo peggiore possibile: così non va, con una prestazione inaccettabile, senza mai dare l’impressione di essere dentro la partita. Se nel primo tempo i bianconeri hanno rischiato poco, è altrettanto vero che non hanno mai provato ad attaccare con convinzione. Contrariamente a quanto dichiarato da Thiago Motta alla vigilia, la sensazione è che la squadra abbia cercato di gestire il vantaggio dell’andata senza osare.

Juventus, così non va bene!

Non si vuole sminuire il lavoro del PSV, che nei 210 minuti complessivi ha dimostrato grinta e determinazione. Tuttavia, i veri problemi della Juventus sono interni. La squadra è apparsa altalenante, come spesso accade in questa stagione. Nel percorso Champions abbiamo assistito a prestazioni discrete alternate a prove sconcertanti, con partite subite e non giocate, come contro Stoccarda e Benfica in casa.

Se in campo ci vanno i giocatori, non possono essere esonerati dalle responsabilità. Koopmeiners ha avuto un rendimento insufficiente, Nico Gonzalez non ha inciso, e Douglas Luiz ha subito l’ennesimo infortunio, sollevando dubbi sulla sua tenuta fisica. Ma sarà vero? Così non va assolutamente bene e qualche dubbio se lo pongono in molti! Tuttavia, il principale responsabile di questo disastro sembra essere Thiago Motta.

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Le colpe di Thiago Motta

Gli infortuni hanno inciso, ma i continui cambi di formazione, l’impiego di giocatori fuori ruolo e l’insistenza su un modulo che non valorizza le caratteristiche della rosa sono scelte difficili da difendere. La Juventus è prevedibile, ripete sempre lo stesso copione indipendentemente dagli avversari e dal momento della partita. La gestione dei cambi contro il PSV, con giocatori che si scaldavano e venivano rimandati continuamente in panchina, ha evidenziato una grande confusione da parte di Thiago Motta. Un modus operandi inaccettabile a quei livelli!

Le dichiarazioni post partita di Motta hanno fatto tutto il resto: “Rifarei tutto”, “Non è vero che il PSV voleva passare il turno più di noi”, “Koopmeiners aveva la febbre e ha chiesto il cambio”. Non ammettere responsabilità e smentire pubblicamente i giocatori (vedi le dichiarazioni di Locatelli) sono segnali di presunzione e scarsa umiltà, due elementi che un allenatore inesperto in un top club non può permettersi.

La situazione appare difficilmente rimediabile: la Juventus ha già fallito due obiettivi stagionali (Supercoppa e ottavi di Champions), con ripercussioni anche economiche. La qualificazione alla prossima Champions League è a rischio, e senza quell’obiettivo il club potrebbe essere costretto a cessioni dolorose. Come quella di Yildiz, e a rinunciare a confermare alcuni prestiti.

L’unico trofeo rimasto in palio è la Coppa Italia, di cui la Juventus è detentrice. Salvare la stagione con un piazzamento Champions è fondamentale, ma anche in caso di successo la società dovrà riflettere su una domanda chiave: è giusto continuare con Thiago Motta?

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