ESCLUSIVA – Cabrini, la sua Juve e il problema del calcio italiano

Davide Sacchetti intervista in esclusiva Cabrini. Ecco cosa ha detto riguardo la sua Juve e il problema del calcio italiano.

Nella tua crescita quanto ha inciso la Cremonese e poi successivamente l’Atalanta?
La Cremonese è stata una base solida è stata per me casa, è stata fondamentale per la mia crescita personale, l’Atalanta in quegli anni è stata una squadra importantissima a livello giovanile puntava alla crescita dei giovani

La Juventus cosa ha rappresentato e cosa rappresenta ancora oggi per te?
La Juventus ha rappresentato la mia vita sportiva essendo stato 13 anni a Torino ancora oggi rappresenta una famiglia, dove ho vinto molto e mi sono tolto parecchie soddisfazioni

L’allenatore che ti ha trasmesso di più nella Juventus chi è stato?
L’ allenatore che mi ha trasmesso più di tutto sotto ogni punto di vista è stato Trapattoni

Un ricordo dell’avvocato un annedoto?
L’avvocato era un personaggio molto legato alla squadra ci teneva molto era un grande sportivo, voleva sapere sempre quello che succedeva all’interno dello spogliatoio e della società e inoltre capiva molto di calcio

Cosa si prova a vincere tutto con la maglia bianconera?
Vuol dire che hai fatto la scelta giusta e hai ottenuto il massimo da quella esperienza

Come giudichi la tua esperienza con il Bologna?
È stata un esperienza molto positiva dove siamo riusciti a qualificarsi anche in Coppa Uefa, sono stati 2 anni importanti

Le tue esperienze da allenatore cosa ti hanno trasmesso?
Mi ha trasmesso il fatto che devi cercare da tirare il meglio da ogni elemento del singolo gruppo dal primo all ultimo.

Grosso problema del calcio italiano?
Ci sono tante problematiche una su tutte è che non si punta sui giovani ma si tende a non farli crescere mai ed ecco perché poi non riusciamo più ad essere competitivi

3 aggettivi per Michel Platini?
Inteligente Fuoriclasse generoso