Fino alla fine
Juventus, Douglas Luiz: “Felice di essere qui. Vivremo una grande stagione. Appena saputo dell’interesse della Juventus…”
Dopo aver esordito con la maglia della Juventus nell’uscita di Norimberga e aver giocato nella sua ‘nuova casa’ contro la Next Gen, Douglas Luiz si presenta.
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4 mesi agoon
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RedazioneDavide Giordana (Calcio Style)
Juventus, Douglas Luiz: “Felice di essere qui. Vivremo una grande stagione. Appena saputo dell’interesse della Juventus…”
Dopo aver esordito con la maglia della Juventus nell’uscita di Norimberga e aver giocato nella sua ‘nuova casa’ contro la Next Gen, Douglas Luiz si presenta.
Dopo aver preso parte alle prime due uscite della Juventus contro Norimberga e Next Gen, Douglas Luiz si presenta ufficialmente come nuovo giocatore bianconero.
Di seguito le parole del Nazionale verdeoro.
Quali sono le tue prime impressioni sulla Juventus?
“Buongiorno, ho avuto un’ottima impressione. Tanti grandi giocatori sono passati dalla Juventus: questo mi motiva molto e mi ha convinto a venire qui. Sono sicuro che vivremo un grande stagione. Abbiamo giocatori nuovi un allenatore nuovo e ci stiamo abituando ad una grande stagione”.
Cosa ti ha colpito della Juventus?
“Mi ha impressionato tantissimo la grandezza di questo Club, lo Stadio e la passione dei tifosi per la Società: ecco quello che mi ha impressionato di più. Sono molto felice di essere qui. Sarà una stagione importante e lotteremo insieme per grandi risultati”.
Danilo e Bremer hanno avuto un ruolo nella tua decisione?
“Certamente mi hanno aiutato molto in questa trattativa. Tutti i giorni che mi svegliavo Danilo mi diceva: “Forza Juve“. Mi ha parlato del Club e mi ha motivato a venire qui. Io ovviamente sapevo dell’importanza di questa società. Però ovviamente con qualcuno che conoscevo era una motivazione in più: soprattutto se ti dicono che puoi venire qui a fare la differenza”.
Cosa ti chiede Thiago Motta e dove preferisci giocare?
“Sembra che io Thiago ci conosciamo da tanto tempo. È un allenatore giovane, ti da la libertà di comunicare liberamente, parlare di tattica e il nostro rapporto è molto buono. Io come ho detto a lui non ho una preferenza sulla mia posizione, mi piace giocare vicino alla porta.
Gli ho anche detto che se l’allenatore o la Juve hanno bisogno di me come numero 6 più difensivo non avrò problemi a ricoprire questo ruolo. Ma la libertà che lui mi da in campo credo possa fare la differenza”.
Come ti ha convinto la Juve? Con quali ambizioni arrivi qui?
“Non c’è stato bisogno di molte cose per convincermi perché la grandezza di questa società parla da sola. Qualsiasi giocatore avrebbe voluto avere questa opportunità e io non sono diverso in questo senso.
Appena ho saputo della Juventus ho manifesto il mio interesse ai miei agenti e abbiamo lavorato perché tutto andasse bene. Credo sia un passaggio molto importante della mia carriera e spero sia importante anche per il Club. Non sono venuto qua a giocare ma voglio continuare a migliorare e ad aiutare la Juve a raggiungere gli obiettivi prefissati”.
Sei pronto a prenderti il centrocampo?
“Giocare nella Juventus sicuramente non può essere facile e sento la responsabilità. Il valore del mio acquisto è molto alto e sento la responsabilità di questa cosa: continuerò a lavorare per migliorare.
Voglio essere di esempio per i giovani anche se ho 26 anni e sono ancora giovane. Sono venuto qui per imparare ma anche per insegnare, quindi sento la responsabilità”.
Seguivi già la Juventus? Quali obiettivi hai?
“Io vengo da un campionato che è considerato il più difficile in cui giocare, sono contento di questa esperienza perché mi ha lasciato molto: ma in Serie A voglio dare di più. So che giocatore sono, mi sono preparato e mi sento pronto. Gli obiettivi sono la conseguenza del lavoro. A volte è meglio fare un assist che un gol. Nel ruolo in cui gioco bisogna avere intelligenza”.
Secondo te la Juventus è pronta per tornare a vincere?
“Come gli obbiettivi anche i titoli sono la conseguenza del lavoro.
Come ho già detto è gruppo giovane, ha un nuovo allenatore e ci stiamo abituando a giocare insieme. Ma è un gruppo di qualità, dove ci sono giocatori giovani con qualità, fame e voglia di imparare: ma c’è anche una componente di esperienza.
Ci sono giocatori come Danilo che è il nostro capitano e ci aiuterà molto. Stiamo migliorando piano piano. Io ho la certezza che daremo il meglio per la Juventus e se Dio vuole potremo conquistare un titolo”.
Hai avuto un giocatore di riferimento nel tuo ruolo? E che tu possa ricoprire più posizioni può aiutare Thiago Motta?
“Come giocatore di riferimento in Serie A direi Adriano (l’imperatore ex Inter, ndr.), mentre parlando della Juventus direi Felipe Melo e Danilo. La mia versatilità è quello su cui ho sempre lavorato fin da quando sono giovane: è una cosa su cui lavoro da tanti anni”.
Dall’esterno, quando è nata la percezione di grandezza della Juventus?
“Ho 26 anni mi considero giovane e ho sempre utilizzato la Juventus nei videogame per tutti i cicli vincenti che ha vissuto la sua grandezza l’ho percepita.
Utilizzavo Nedved e Davids, ma la grandezza di un club la fanno i titoli e la Juventus ne ha vinti tanti.
Quando avevo 12 anni avevo un’idea chiara della Juventus ed è per questo che sono felice di essere qui. Se Dio vorrà, spero di vincere tanti titoli: ma arriveranno solo come frutto del lavoro. Farò di tutto per dare il meglio”.
Perché hai lasciato là Premier League e quanto vale la religione per te?
“Come ho detto prima, qualsiasi giocatore al mondo avrebbe voluto fare un’esperienza alla Juve e non sono diverso. Appena ho saputo dell’interesse mi sono sentito motivato, non dipende dal campionato ma dalla grandezza del Club. Sarà bello quando mi ritirerò potrò dire di aver giocato alla Juventus.
La Premier League è un grande campionato ma la Serie A non è da meno. Il Club mi ha incentivato molto a venire qui e spero di ricambiare i tifosi, regalando felicità. Sono molto religioso ed è normale per me indossare simboli che testimoniano la mia fede”.
Hai scelto il numero 26 perché era quello di Davids?
“La verità è che i motivi sono altri avevo visto una foto di Davids era un giocatore che mi piace molto: usava gli occhialini ed era iconico per me da piccolo. Ma è stata una scelta che ha un mix di tante cose.
Era un numero disponibile, la 6 che usavo all’Aston Villa era di Danilo e ci vuole rispetto per i giocatori che sono qui. È stata una coincidenza, è la mia età. Una scelta fatta per più fattori”.
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