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Fino alla fine

La Juve è rinata, ma il meglio deve ancora venire

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Paolo Laganà

Altro 3 a 0, altra vittoria convincente e vetta della classifica in solitaria. Non poteva partire meglio la Juve di Motta. 

È una Juve corta in panchina, con almeno 4/5 riserve in campo eppure la mentalità dei giovani e le motivazioni trasmesse dal nuovo allenatore trasformano questa squadra in un qualcosa che non si vedeva da tempo. 

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Si respira un’aria di freschezza e di rinascita. 

Dopo una fase iniziale di studio i bianconeri prendono in mano il gioco e dimostrano ancora una volta solidità e compattezza. Spezzano subito il ritmo di un Verona sceso in campo sulle ali dell’entusiasmo. Vince la squadra e il gioco, vincono le nuove convinzioni e vince Thiago Motta. 

È tutto molto semplice: si sentono una squadra, vogliono giocare a calcio e vogliono vincere, nient’altro. 

Quando scenderà in campo la versione definitiva di questa squadra e si alzerà ulteriormente il tasso tecnico bisognerà essere ugualmente bravi a legare il gioco e dare spazio alle individualità. Thuram, conceicao, Luiz, Gonzalez danno del tu al pallone e creeranno la superiorità numerica che serve ad essere pericolosi contro qualsiasi squadra. Se verranno confermati gli arrivi di Koopmeiners e Sancho, non solo può essere una Juve da scudetto ma si potrà scendere in campo in Europa a testa alta.

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