Fino alla fine
Se la Juve gioca a calcio non ce n’è per nessuno, ma se si va in Olanda per lo 0-0 finisce come al Wanda!
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6 anni agoon
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RedazioneA chi mi invitava, più o meno garbatamente, a chiedere scusa ad Allegri dopo la remuntada ai danni dell’Atletico, mi permetto di far notare che dovrebbe essere lui a chiedere scusa a tutti gli juventini per il modo in cui la squadra ha affrontato la gara di andata al Wanda Metropolitano! Perché la sfida di ritorno allo Stadium è la prova inconfutabile che la Juve può e sa giocare a calcio, se il suo allenatore vuole! Se rinunci a giocare, preoccupandoti soltanto di non prenderle, finisci inevitabilmente per prenderle come accaduto a Madrid e finirai per prenderle di nuovo anche all’Amsterdam Arena! La Champions non la vinci con la paura, ci vuole coraggio per arrivare ad alzare quella coppa, lo dice la storia e la storia non mente. Mai! Devi osare, rischiare, attaccare, mettere alle corde l’avversario e affondare il colpo del ko mentre barcolla all’angolo! Chapeau ad Allegri per come ha preparato e affrontato la partita di ritorno con l’Atletico, ma se De Sciglio fosse stato disponibile, avremmo visto in campo dall’inizio sia Cancelo che Spinazzola? Il dubbio è legittimo, ma non avremo mai la certezza… La certezza che abbiamo invece è che con due terzini di spinta guadagni 30 metri di campo e li sottrai al tuo avversario, che alzando il baricentro e accompagnando coralmente l’azione offensiva le occasioni da gol si moltiplicano e il tuo attaccante migliore, il più forte al mondo, quello che gli altri ti invidiano, non rimane tristemente isolato là davanti, abbandonato a sè stesso. Se hai la fortuna di avere Ronaldo, devi solo preoccuparti di fargli arrivare il pallone e al resto ci pensa lui, ma se il pallone lo lasci agli avversari, allora neppure lui può fare miracoli! Come fa uno scrittore a dare alla luce un romanzo senza la penna? E come può un chitarrista eseguire un assolo senza la chitarra? E CR7 come fa a segnare se non gli dai il pallone? Al San Paolo, Cristiano si sbracciava come un disperato, invitando i compagni a spingersi in avanti, voleva il pallone, ma nessuno glielo dava, perché ce lo aveva sempre il Napoli! Al Wanda uguale, non ha visto palla perché la gestiva a proprio piacimento l’Atletico, con la Juve rintanata nella sua metà campo a difendere uno 0-0 che si è trasformato inevitabilmente in un 2-0 per i Colchoneros! La Juventus non è il Chievo, con tutto il rispetto per il Chievo: la Juventus deve aggredire l’avversario, asfissiarlo, suonarlo fino a mandarlo al tappeto! Con la rosa che la società gli ha messo a disposizione, Allegri deve imporre calcio, non subire quello degli altri! Per qualità e profondità di rosa, la Juve non è seconda a nessuno e se gioca a calcio non ce n’è per nessuno! La gara di ritorno con l’Atletico, perfetta per qualità e intensità di gioco, per interpretazione tecnica e tattica, dev’essere la regola, non l’eccezione! Bonucci, non più tardi di ieri, diceva che il successo sull’Atletico ha infuso nei calciatori una nuova consapevolezza, li ha convinti d’essere in grado di giocare un calcio propositivo e spettacolare, che agli avversari lascia le briciole. Chissà se anche Allegri, finalmente, se n’è convinto…