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Beat ‘em up, l’angolo del wrestling – Il Last Man Standing Match che può cambiare la storia di John Cena
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11 anni agoon
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RedazioneUna delle più diffuse lamentele dei fan di wrestling, negli ultimi anni, è quella relativa alla collocazione in appositi eventi di alcune tra le tipologie di match più particolari e amate: l’Elimination Chamber, l’Hell in a Cell, il TLC, il Money in the Bank. Questi pay per view hanno infatti contribuito a togliere quell’alone di specialità che ammantava questi particolari combattimenti, che potevano essere organizzati solo in circostanze particolarissime, quasi sempre al termine di una lunga rivalità.
Anche per questo motivo, tra le tipologie tradizionali di match, c’è forse una sola stipulazione ad essere più epica rispetto al Last Man Standing Match: l’Iron Man Match, purtroppo ormai una vera e propria rarità (non se ne disputa uno in WWE dal lontano 2009) e divenuto leggendario grazie alla maiuscola prova fornita da Shawn Michaels e Bret Hart a WrestleMania XII in quello che molti definiscono il miglior match della storia del Grandaddy of Them All.
Anche per questo motivo l’attesa per lo scontro tra John Cena e Bray Wyatt a Payback è sempre più palpabile. La faida, iniziata prima di WrestleMania XXX piuttosto in sordina, sta catalizzando l’attenzione del pubblico e non era impresa necessariamente facile. I due acerrimi rivali potrebbero scrivere l’ultimo capitolo della loro eterna lotta in un match senza regole, a parte una: vince l’ultimo atleta che riesce a reggersi sulle sue gambe dopo un conteggio di dieci. Una vera prova di resistenza, che sicuramente passerà attraverso pestaggi di personaggi esterni (come Luke Harper e Erick Rowan), utilizzo di oggetti contundenti, sfondamento di parti dell’arredamento dell’Allstate Arena di Chicago.
I precedenti sono chiari: il Last Man Standing Match consuma nel corpo e nella mente gli atleti coinvolti e anche la tensione degli spettatori, che alla fine sono indotti a considerare i due rivali come un tutt’uno. Sin dai tempi dello scontro tra The Rock e Mankind a St. Valentine’s Day Massacre 1999 questa è stata la tendenza. Difficile non ricordare poi il sanguinosissimo scontro tra Triple H e Shawn Michaels a Royal Rumble 2004, degno preambolo del main event di WrestleMania XX con Chris Benoit. Lo stesso Canadian Crippler fu protagonista a Backlash 2005 di una battaglia con Edge rimasta nella memoria collettiva, così come le prestazioni di Chris Jericho nel 2000 (giovanissimo) contro HHH a Fully Loaded e contro HBK in una puntata di RAW girata nel 2008 a Manchester. L’ultimo grande Last Man Standing Match è stato quello in cui, nel settembre 2013, un semisvenuto Alberto Del Rio cadde in piedi dal ring di SmackDown! e, rovesciando la pesante scrivania dei commentatori addosso a The Big Show divenne campione del mondo dei pesi massimi.
E John Cena? Il profeta del ‘non mollare mai’ (“Never Give Up” è una delle sua frasi per eccellenza) ha una buona tradizione in questo tipo di match: si pensi a Royal Rumble 2007, quando demolì le corde del ring prima di avere la meglio su Umaga o a Backlash 2009, terminato con Edge riverso all’interno di un enorme faro della scenografia.
Ora è il momento della verità: il bostoniano raramente ha vissuto una rivalità che lo ha messo in difficoltà come quella contro la Wyatt Family, almeno negli ultimi dieci anni. E non ha mai concluso un feud da completo perdente. La battaglia di Chicago (con gli inevitabili cori pro CM Punk che si leveranno) permetterà di capire se l’era Cena stia veramente volgendo al termine o meno.
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