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Beat ‘em up, l’angolo del wrestling – Jericho contro Seth Rollins. Il wrestling più bello, senza nulla in palio
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10 anni agoon
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RedazioneChi segue una disciplina con una qualche attinenza con lo sport si divide in due categorie: i tifosi e gli appassionati. I primi sono quelli che guardano soprattutto al risultato, alla portata che un evento avrà negli anni a venire per la storia della disciplina in questione, i secondi sono coloro che danno maggiore peso allo spettacolo in senso più stretto. Per fare un esempio calcistico, sono coloro che a una finale mondiale preferiscono una partita che finisce 3-3, magari tra squadre meno blasonate. Facendo un’incursione nel mondo dei motori, sono coloro che dimenticano il pilota che sta dominando una corsa e si esaltano per un duello all’arma bianca per il settimo posto.
Ebbene, gli appassionati di wrestling (che si presta particolarmente a questa analisi, visto che per definizione di sport-spettacolo si tratta) hanno vissuto una notte felice nell’ultima puntata di WWE RAW, andata in onda da Houston, Texas. Perché hanno assistito a un match che i tifosi dimenticheranno presto (non metteva in palio assolutamente nulla), ma che ha messo in mostra tutto il meglio della lotta professionistica. Stiamo parlando del match tra Chris Jericho e Seth Rollins.
Si tratta di una contesa che ha messo di fronte due atleti impegnati in faide diverse (il secondo con Dean Ambrose, il primo con la Wyatt Family che infatti ha interrotto il match), due esponenti di diverse generazioni che hanno incrociato le loro strade per la prima volta lasciando di stucco l’arena texana. E leggendo i loro curriculum era difficile attendersi qualcosa di differente.
Chris Jericho è esploso negli anni d’oro dell’Attitude Era dopo essersi formato nei circuiti indipendenti in Messico, Germania e Giappone. L’America imparò a conoscerlo in ECW prima e WCW poi, ma fu nella WWF che il canadese nato a Long Island si affermò, diventando un po’ a sorpresa Undisputed Champion (unendo i titoli assoluti WWF e WCW, un po’ come avvenuto negli ultimi mesi) grazie alle affermazioni sui due atleti simbolo di quegli anni, The Rock e Stone Cold Steve Austin, giunte in una sola notte il 9 dicembre 2001. In anni in cui erano i pesi massimi ad andare per la maggiore (o i picchiatori alla Steve Austin), il primo Y2J spostò l’equilibrio della Federazione a vantaggio dei lottatori tecnici e rapidi (anche se all’epoca vinceva aiutandosi spesso e volentieri con palesi scorrettezze). Una tendenza della quale avrebbero beneficiato i vari Kurt Angle, Chris Benoit, Eddie Guerrero, Rey Mysterio.
Seth Rollins, di sedici anni più giovane, proviene a sua volta dalle indies, ma è stato soprattutto un uomo simbolo della ROH, la Ring of Honor blasonatissima tra gli addetti ai lavori e citata da CM Punk nel suo noto discorso contro la famiglia McMahon del 27 giugno 2011. Primo NXT Champion della storia, anche nel periodo di massima scorrettezza dello Shield ha portato il suo sconfinato bagaglio tecnico anche sui ring della WWE. E infatti le arene gli hanno tributato sempre maggiore attenzione, assistendo con crescente entusiasmo ai suoi match, dove sicuramente non ci si limita ai dropkick, ai suplex o alle spinebuster di ordinaria amministrazione.
Ecco perché vedere all’opera questi due fuoriclasse ha tanto esaltato chi ama il pro-wrestling. Che è perfettamente consapevole che, se la notte di Houston sarà citata nelle biografie dei due lottatori, sarà solo per l’interferenza di Bray Wyatt e soci, utile alla storyline. Ma le spettacolari acrobazie offerte dai due artisti del ring resteranno impresse a lungo nella sua memoria.
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