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F1 – Red Bull, Horner: “Malesia? Vettel non ha fatto quello gli ho chiesto…”
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12 anni agoon
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RedazioneIl team principal della Red Bull, Christian Horner, ha parlato in diretta esclusiva su Sky Sport F1 HD, nel corso della conferenza stampa del Gran Premio di Cina, terza tappa del Mondiale di Formula 1 2013.
Probabilmente speravi che la Malesia fosse sepolta e dimenticata, ma i tuoi piloti hanno riportato alla luce largomento: Vettel ha detto che non si scusa per aver vinto e che lo rifarebbe
“Non voglio parlare della Malesia, visto quello che è successo. Ci sarà sempre il conflitto tra gli interessi dei piloti, tra il titolo piloti e quello costruttori. A differenza degli altri sport, ci sono degli elementi, dalla prospettiva dei piloti, per i quali il titolo piloti è tutto. Sebastian ha chiarito la sua prospettiva ieri, il suo schema logico che sta dietro a quella posizione. Sappiamo che tra i due non cè mai stato un grande amore e questa situazione è stata chiara in questi ultimi 4-5 anni, siamo sempre riusciti a gestirla durante questo periodo e a mettere a segno comunque oltre 2000 punti. Più di 35 vittorie nei GP, tre titoli mondiali, per il team non cè nulla di nuovo, adesso è diventato più pubblico, quindi è più interessante per voi sapere quello che sta succedendo nella nostra squadra, ma per quel ci riguarda non cè nulla di nuovo. Per quanto riguarda gli ordini di scuderia, quello che è successo è successo: Sebastian si è spiegato e scusato con me e con tutti gli uomini alla fabbrica, il problema è risolto, voltiamo pagina e focalizziamoci sui cambiamenti di questa settimana.”
Gli è stato dato sostanzialmente il semaforo verde, perché il proprietario del team non vuole più sentir parlare di ordini di scuderia?
“Voglio chiarire questa situazione: abbiamo parlato con Dietrich (Mateschitz, ndr) di quello che è successo. Lui è un purista, è un fan dello sport. È chiaro nel suo intento che vuole sostenere la competizione, gli atleti della Red Bull in tutte le varie categorie dello sport, ma nella Red Bull Racing abbiamo anche una squadra, quindi cè un conflitto tra gli interessi dei piloti e quelli della squadra. Chiaramente i puristi vogliono vedere che i piloti competano per vincere ed è quello che hanno sempre fatto i piloti in tantissime occasioni. Però a volte ci sono delle circostanze con cui devi avere a che fare e la nostra prima preoccupazione in Malesia non era che i piloti competessero tra di loro, ma era il degrado delle gomme, per tutte le informazioni che avevamo raccolto prima e durante il weekend. Alla fine della corsa noi dovevamo cercare di rischiare il meno possibile e le nostre intenzioni alla fine non combaciavano con quelle di Sebastian. Chiaramente cè stato un conflitto tra il desiderio del pilota e la posizione del team, qualcosa che abbiamo discusso e che abbiamo chiarito da adesso in avanti: ci fideremo dei piloti, gli permetteremo di competere fino alla fine, gli daremo le informazioni e saranno loro a gestirle come meglio credono.”
Visto quello che è successo, pensi che la tua autorità sia stata minata? E pensi di avere due piloti incontrollabili allinterno del tuo team?
“Innanzitutto i piloti sono una parte essenziale del team, ma sono solo un elemento tra 500-600 persone. Per quanto riguarda la mia autorità: in quella corsa Vettel non ha fatto quello gli ho chiesto, io non ero contento, ne abbiamo discusso e lui si è scusato e sono sicuro che abbia imparato da quello che ha fatto. Lui lo rifarebbe? Io penso che ci avrebbe ripensato, magari credo che abbia spiegato che cè stato un lungo trascorso tra questi due piloti, è una cosa che non è nuova, che è esistita tra di loro negli ultimi 5 anni. Ricordiamo che sono uno dei binomi più vincenti di questo sport: hanno vinto tre titoli costruttori per il team, Sebastian è diventato tre volte campione del mondo e il più giovane della storia. Non credo che la mia leadership sia compromessa, perché io guido questo team da quando la Red Bull è entrata in questo sport. Lungo tutte le vittorie, tutti i titoli costruttori, ci sono stati alcuni incidenti tra i due piloti, ma noi li conosciamo, sono due individui ferocemente competitivi, che tirano fuori il meglio uno dallaltro, a volte si creano delle condizioni disagevoli per il team, ma credo che sia una rivalità salutare anche se a volte prendono decisioni di testa loro, si danno comunque abbastanza spazio luno allaltro e anche se pe noi è stato brutto da vedere al muretto, è stato comunque una gara spettacolare per entrambi. Non possiamo cambiare quello che è successo, modificare gli eventi, ma nelle prossime 16 gare potrebbe sempre succedere, come team dobbiamo guardare avanti, stiamo lavorando comunque molto uniti come abbiamo sempre fatto e anche i piloti stanno continuando a lavorare insieme, li incoraggiamo a farlo per continare a dare i loro feedback al team e permetterci di progredire, perché i nostri avversari non sono certo lontani. Sebastian non ha certo ottenuto i successi che ha ottenuto in carriera sottomettendosi agli ordini, non è certo remissivo, ha visto lopportunità e ha fatto di tutto per coglierla, voleva quella vittoria più di ogni altra cosa.”
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