Giro d’Italia, tappa 7: a Pescara trionfa Adam Hansen, Intxausti in rosa

Il Giro d’Italia rende omaggio a Gabriele D’Annunzio nel 150enario della sua nascita con la settima tappa, partenza da Marina di San Salvo e arrivo a Pescara. Nel 1936 il Vate volle fortemente che la tappa Riva del Garda-Gardone passasse davanti al suo Vittoriano, vinse un giovanissimo Gino Bartali e per rendere omaggio ai ciclisti vennero sparati ventuno colpi di cannone: al vincitore andarono due placche d’ottone e quattro custodie ispirate al suo romanzo “Forse che sì, forse che no”.

E’ Vincenzo Nibali il primo corridore a strappare, lo fa in discesa prima della salita di San Silvestro quando mancano meno di dieci chilometri all’arrivo: dopo cinquecento metri di fuga però scivola per l’asfalto bagnato e si divora tutto il vantaggio accumulato, l’australiano Adam Hansen della Lotto Belisol lo scavalca e passa al comando (in fuga dal chilometro 30). A sei chilometri dall’arrivo cade Bradley Wiggins, il grande favorito di quest’oggi; la grande fuga di Hansen si chiude dopo 4 ore 35’ 39”, secondo Battaglin, terzo l’idolo di casa Di Luca. Cambia di proprietà la maglia rosa, ora indossata dal basco Beñat Intxausti della Movistar.