Scherma, Scarso: “Fioretto a squadre fuori dai Giochi? Spero che CIO ci ripensi”

Raggiunto dai microfoni di Radio Manà Manà Sport, il presidente della Federazione Italiana Scherma Giorgio Scarso ha parlato del problema della scarsità di risorse economiche per gli sport definiti “minori”: “E’ un problema di tutti gli sport olimpici non particolarmente noti al grande pubblico. Se escludiamo il calcio e qualche altra disciplina, siamo impegnati in una gestione particolarmente difficile e le risorse che sono venute a mancare dallo stato al CONI pesano in modo determinante. Mi auguro che la nuova gestione guardi le cose sotto un nuovo aspetto olimpico. Per ottenere i risultati bisogna programmare a lungo termine e fare investimenti”.

In questi giorni ha fatto discutere la decisione della Vezzali di candidarsi in politica. “E’una cosa positiva“, ha affermato Scarso, “una Federazione non può essere al di fuori del contesto sociale in cui opera. Il fatto che Valentina si sia inserita in una lista per le prossime elezioni politiche è un contributo che l’atleta dà alla vita politica del paese, al di là del risultato che poi riuscirà ad ottenere”. Scarso auspica anche che il Cio possa rivedere le regole che, attualmente, vedrebbero fuori la prova a squadre di fioretto femminile alle prossime olimpiadi: “Nel 2001 è stata ammessa la sciabola femminile, quindi c’è una rotazione e vengono escluse due specialità ogni olimpiade. A Londra sono mancate le squadre di sciabola femminile e di spada maschile. Se le cose rimarranno così, a Rio saranno escluse la sciabola maschile a squadre e il fioretto femminile a squadre. Mi auguro che il Cio riveda questa posizione e accordi le altre due medaglie alla scherma così che per ogni specialità ci sia la prova individuale e quella a squadre”.

Infine, un saluto a Stefano Cerioni, ex c.t del fioretto appena approdato in Russia. “Ci dispiace per Stefano, ci mancherà, ma il il nuovo c.t. dimostrerà quanti maestri giovani ci sono nel nostro panorama, daremo a tanti giovani maestri la possibilità di mettersi in luce. Il nuovo c.t. dimostrerà quanti maestri giovani ci sono nel nostro panoraa. Ci mancherà Stefano ma daremo la possibilità a tanti giovani maestri di mettersi in luce“.