Il Moviolone
Velo ricorda Marco Pantani: “Era il ciclismo, per questo oscurava gli altri”
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12 anni agoon
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RedazioneL’ex corridore della Mercatone Uno, Marco Velo, intervistato stamane da ‘Radio Manà Manà Sport’, ha ricordato il suo ex compagno di squadra Marco Pantani nel giorno del 9° anniversario della sua morte.
“Ricordo che quando ho appreso della notizia della morte di Marco ero a cena fuori. – ha raccontato l’ex passista – Non volevo accettare questa notizia, ho subito acceso la tv per capire se era vero, ma la telefonata di Manuela Ronchi è stata inequivocabile. Lesperienza nel ciclismo per me è stata quella di correre con Pantani. Quando sono arrivato alla Mercatone Uno nel 1998 ero il più giovane e Marco mi ha accolto a braccia aperte, mi ha dato piena fiducia e responsabilità. Già nellinverno del 1998 avevamo la consapevolezza che cera la possibilità di vincere il Giro dItalia con lui, e così è stato. Poi il Tour è stata la ciliegina sulla torta”.
Purtroppo, secondo il racconto di Velo, compagno di squadra del ‘Pirata’ dal 1998 al 2001, la forza dello scalatore romagnolo attirava spesso nei suoi confronti le invidie e le gelosie di altri corridori. “Pantani aveva unattenzione mediatica unica, mi ricordo che la televisione nazionale venne addirittura alla Vuelta Valenciana per documentare la marcia di avvicinamento di Marco al Giro dItalia. Ovviamente i giornalisti che erano là hanno fatto interviste anche ad altri corridori, e uno di loro, del quale non faccio il nome, quando vennero con le telecamere da lui, rispose in malo modo, dicendo di andare a intervistare Pantani, dato che erano là per lui”.
“Se si vuole il bene del ciclismo – ha aggiunto l’ex Mercatone Uno – non si può fare questo, anche perché le telecamere riprendevano le imprese di tutti e non solo quelle di Pantani. Un po di invidia in gruppo quindi cera, Marco era limmagine del ciclismo e oscurava gli altri. Ma più in generale, se noi chiediamo a qualsiasi persona di fare il nome di un ciclista, ancora oggi ti risponde Pantani. Marco è il ciclismo”.
Marco, prosegue lex gregario della Mercatone Uno, è diventato importante e popolare perché interpretava un ciclismo che piaceva alla
gente, un ciclismo dattacco. Non era un calcolatore, era un istintivo; spesso si facevano tante riunioni ma poi alla fine appena agganciava i pedali alla bicicletta sconvolgeva tutti i piani interni alla squadra.
Infine una battuta sullo scandalo doping che ha travolto Lance Armstrong, uno dei rivali storici di Pantani. “Non ho preso bene questa storia di Armstrong – ha spiegato Velo – perché si scredita quanto di buono fa il ciclismo contro la lotta al doping, si parla di vicende di tanti anni fa e con le regole che ci sono adesso è difficile barare. Fa male laccanimento che cè ultimamente solo contro il ciclismo: questo sport non è immune, però mi è fastidioso che la parola doping venga abbinata sempre e solo al ciclismo, soprattutto perché parliamo di vicende di tanti anni fa. Sarebbe bello far passare invece il messaggio che il ciclismo sta facendo bene contro il doping.
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