Il Moviolone
Volley Femminile: Piccinini shock
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12 anni agoon
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RedazioneE’ il 7 novembre 1993 ed è una giornata importante per Francesca Piccinini, una di quelle che ricorderai sempre nella vita, l’esordio in campionato nella massima serie all’età di 14 anni. Quattro campionati italiani, due Coppe Italia, tre Supercoppe Italiane, cinque Champions League, una Coppa CEV, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, oltre a tutte le vittorie con la nazionale. Ma qualcosa, è andato storto alle Olimpiadi, nessuno ne parla e allora Piccinini, si sente presa in giro e attacca duramente sia Barbolini, che lo staff medico.
“La mia visibilità dà fastidio da quando, a 19 anni, andai a giocare in Brasile, prima italiana di sempre a traslocare all’estero. Ma io amo la pallavolo, è la mia vita da sempre, e non voglio che nessuna ragazza passi quello che ho passato io. Ho 33 anni, ho vinto tutto tranne un oro olimpico. Sento di aver titolo per parlare, sono stata zitta anche troppo a lungo. Posso?” Il fatto risale al luglio 2011, si sente spossata senza forze, le fanno fare gli esami del sangue e il medico, Fabrizio Ferrazza, le dice “Tranquilla Franci, hai qualche parametro sfasato, nulla di grave, sarà lo stress. Il 17 ottobre arrivano gli esiti da Bergamo, ma la realtà è ben diversa “Di tutti i valori della tiroide, non ce n’era uno a posto. Numeri sette volte fuori dalla norma. Nel frattempo la caviglia sinistra si gonfia a dismisura, senza motivo. Ho pensato al peggio, leucemia, tumore…ma almeno il problema era stato individuato e ho cominciato a curare la tiroide. Ma come ha fatto Ferrazza a dire che era tutto ok?“.
Il 18 ottobre rinuncia alla convocazione in nazionale in vista della Coppa del Mondo in Giappone. Chiama Barbolini dicendogli “Massimo non sto bene, desidero curarmi, non sarei stato d’aiuto alla squadra”, “Non ti preoccupare” mi risponde. “Comincia l’interesse personale da cui sono stata accusata dalla capitana, Eleonora Lo Bianco, come se non fossi andata in Giappone perchè non ne avevo voglia, mentre sa benissimo che, quando non è stata bene (tumore al seno), io ho sofferto per lei“.
In quel periodo la nazionale si disinteressa di lei: “Forse per Barbolini ero diventata ingombrante: gli ho fatto un favore a togliermi di mezzo“. Tra febbraio e marzo scorsi, avvicinandosi alla preparazione olimpica, chiama prima l’allenatore (che non si fa trovare) e poi il presidente Magri (infatti interverrà lui per la sua convocazione). Arriva la convocazione a Londra “E mi rendo conto che sarà un incubo“. Barbolini le chiede di fare i 4 mesi di pre-ritiro con le giovani. Raccoglie i cesti di pallone senza fiatare. “Mobbing” dice oggi, usando un termine forte: “Ho sopportato tutto: volevo i Giochi, volevo l’oro che mancava”. A Londra l’Italia va a rotoli: quinta, buttata fuori dalla Corea del Sud. “Per conquistare l’Olimpiade devi meritartelo ed essere un gruppo, noi non lo eravamo. Barbolini si fa influenzare troppo dalle senatrici“.
Conclude dicendo: “La verità è che le persone scomode vengono fatte fuori e adesso spero che qualcun’altra abbia il coraggio di parlare. Non sono mai stata una leccaculo ne un’ipocrita: è il sistema che non funziona. Quinte al mondiale, quarte all’Europeo, quinte ai Giochi. E potevamo vincere tutto”.
fonte: Corriere della Sera
Quello che dice, conferma un po quello che molti tifosi pensavano e postavano sui social network. Non portare un opposto di ruolo, il miglior libero del campionato lasciato a casa, un secondo palleggiatore che, si faceva parte della nazionale, ma che non ha fatto uno delle sue migliori stagioni. E riproponiamo la domanda, chi sarà il prossimo allenatore? Chi avrà l’arduo compito di allenare queste ragazze che dovranno ritrovarsi come gruppo?Presto (si spera) Magri ce lo saprà dire.
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