Quella volta che… A Catania sfregiarono la Gioconda

Domenica 12 Febbraio 1984: al Cibali si gioca Catania-Milan. Il Diavolo non è più quello vincente di Nereo Rocco e non ancora quello dominante dell’epopea berlusconiana. È reduce dall’Inferno della Serie B, ma rimane comunque uno dei club più importanti e blasonati del panorama calcistico italiano.

Gli etnei alla Serie B invece sono condannati senza appello da una classifica che li vede tristemente fanalino di coda, ma l’orgoglio, quello di certo non manca alla squadra di Gibì Fabbri. Ed è con quell’orgoglio tipicamente siculo che i rossazzurri affrontano una gara inutile ai fini di una salvezza ormai irraggiungibile, ma fondamentale per la dignità di una città intera.

Il Milan si è subito portato in vantaggio con Carotti dopo appena 4′ dal fischio d’inizio. Il Catania però non si abbatte e raggiunge un meritato pareggio grazie a Bilardi. Il pubblico sugli spalti ci crede e spinge i propri beniamini verso una clamorosa vittoria in rimonta. Il sorpasso giunge all’ultima curva: il centravanti Aldo Cantarutti stoppa di petto un pallone spiovente, se lo aggiusta con la coscia e lo calcia in rovesciata prima che tocchi terra.

Coordinazione perfetta, gesto tecnico e atletico da immortalare a futura memoria, palla nel sette, alle spalle di un esterrefatto quanto incolpevole Piotti. Cantarutti ha appena segnato il gol più bello della sua carriera, uno dei più belli della storia del calcio. Viene giù lo stadio.

Ma lo stadio è il Cibali e qualcosa di clamoroso può sempre accadere da un momento all’altro. E infatti, puntualmente, accade. Clamoroso al Cibali: il gol di Cantarutti è stato incredibilmente e ingiustamente annullato. La perla è stata data in pasto ai porci. Un capolavoro è stato sfregiato, come se qualcuno avesse imbrattato La Gioconda.

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