Roma, Doumbia: “Trasformerò i fischi in applausi”. Ma una maledizione pende sulla sua testa…

“Trasformerò i fischi in applausi“. E’ la promessa di Seydou Doumbia, il nuovo attaccante della Roma presentatosi oggi dopo l’esordio casalingo all’Olimpico di circa 24 ore prima, in cui è risultato tra i peggiori in campo. E il pubblico di fede giallorossa, deluso per il pareggio interno della squadra di Garcia contro il Parma ultimo in classifica, se l’è presa con tutti i giocatori, incluso forse il meno colpevole di tutti, l’attaccante appena arrivato dalla Guinea Equatoriale dove aveva vinto la Coppa d’Africa con la sua Costa d’Avorio. E con pochissimi allenamenti effettuati a Trigoria.

“Dovevamo vincere per recuperare punti, ma abbiamo giocato una partita difficile. Ora il mio obiettivo è trasformare i fischi in applausi, per farcela lavorerò sodo. Voglio finire il campionato nel migliore dei modi“, ha garantito il centravanti africano, che ha anche svelato un ulteriore retroscena: “Gervinho mi parlava di questa squadra da un anno e mezzo, per farmi prendere questa scelta è stato molto importante. I primi giorni sono stati molto positivi, sono stato accolto benissimo. Al momento della firma speravo di dare un valore aggiunto, ora mi serve fiducia e so che l’avrò. In futuro spero di rispondere alle attese del pubblico“.

La volontà di Doumbia, dunque, sembra di ferro. Ma sulla sua testa sembra incombere una maledizione: quella che ha colpito nel nuovo millennio gli attaccanti giunti alla Roma nel mercato di riparazione. Nel 2000 i giallorossi acquistarono infatti Paolo Poggi, nel 2003 Massimo Marazzina, nel 2007 Francesco Tavano, nel 2011 Luca Toni e nel 2012 Nico Lopez. In totale: 8 reti realizzate in campionato in cinque.

Doumbia spera ora di cambiare questa inquietante statistica…