VIDEO – Garcia non dimentica: “Mi porterò l’ingiustizia di Juve-Roma per il resto della mia vita”

Inizia il 2015, ma le parole d’ordine per Rudi Garcia non sono cambiate dallo scorso anno: scudetto e ingiustizia.

“Sono sempre lo stesso, ma perdere come è accaduto alla Roma a Torino contro la Juventus è difficile da accettare – l’ammissione del tecnico francese intercettato da ‘Il Tempo’ –. E’ possibile che io non riesca a farcela fino al termine del campionato, o anche fino al termine della mia vita. E non è per il modo con cui abbiamo preso quei gol, ma il sentimento di ingiustizia che abbiamo respirato quella domenica, e che non potrà essere cancellato dalla mente. In certi momenti della stagione è fondamentale lo stato d’animo. Non credo alla sudditanza, sono convinto che gli arbitri operino nell’onestà più totale. Ma allora devono essere aiutati con la tecnologia, altrimenti tanto vale togliere tutti i replay“.

Per quanto riguarda le ambizioni della sua squadra: “Dopo Torino ho parlato di scudetto, perché l’allenatore deve anche essere un po’ attore. L’ho detto con la doppia funzione, come tecnico perché ci credo, come attore perché quello era il momento giusto. Bisogna parlare in un modo con i propri giocatori e in un altro con la stampa“.

“L’unica cosa che non mi è piaciuta nel corso di questi cinque mesi è stato il primo tempo di Napoli – ha aggiunto –. L’obiettivo finale è sempre quello, conquistare almeno un titolo. Il mercato? Non ho chiesto nessuno, sono contento di questo gruppo. Riguardo a Sneijder spiego che i grandi nomi possono anche arrivare, ma poche volte un nuovo innesto fa ottime cose. Uno di questi ad esempio è stato Nainggolan. Totti? Non potrò continuare a chiedergli 15 reti a campionato, ma finché continua così non mi pongo domande su una Roma senza di lui. Spero che la sua uscita sia all’altezza della sua storia. Ma prima iniziamo a vincere quest’anno, lui saprà come gestirsi“.