Asso nella manica: Arnautovic spariglia le carte!

Asso nella manica di Simone Inzaghi, Marko Arnautovic è l’attaccante di scorta che segna reti pensanti! Quasi nessuno aveva fiducia in lui, quasi…

Perché invece Beppe Bergomi riponeva nell’austriaco grandi aspettative e i fatti adesso gli stanno dando ragione.

Nelle ultime uscite, l’ex Bologna si sta rivelando decisivo con gol e assist, facendo ricredere gli scettici per la gioia di Inzaghi.

Il tecnico nerazzurro sa di avere a disposizione una valida alternativa a Lautaro e Thuram, una riserva che vale quanto un titolare!

Asso pigliatutto!

A sottolineare l’importanza di Arnautovic in quest’Inter è Beppe Bergomi, convinto che l’austriaco sia l’asso che spariglia le carte:

”Arnautovic? Delle punte di riserva ho sempre pensato che fosse lui quello che poteva dare la scintilla, la scossa.

Il tacco con il Lecce, la giocata con l’Udinese l’anno scorso… Il problema suo è che a Milano se ti prendono di mira vai in difficoltà.

Ora ha fatto gol decisivi, col Monza, con la Fiorentina, con la Lazio, questo è un gol pesante che sblocca una partita.

Fa anche l’assist. Da quel che mi dicono e leggo è un uomo spogliatoio. Non pensavo, ma gli vogliono tutti bene e anche questo aiuta. Calha è un suo grande amico”.

Attenti al Bayern!

Malgrado il vantaggio acquisito nella gara d’andata, Bergomi non si fida del Bayern:

”Conosciamo i tedeschi: verranno a Milano a fare la stessa gara, in casa o fuori cambia poco per loro.

Guarda Bastoni che fa la punta a Monaco, Barella diventa il più basso… quando l’Inter non trova spazio, si rifugia dal portiere.

Il Bayern faceva tutte coppie, la giocata sul portiere è per evitare questa pressione. Barella fa un cambio gioco di 70/80 metri per Bastoni, a un certo punto Darmian fa il centravanti.

Il Bayern ha rispettato l’Inter, ha riconosciuto la forza della squadra, anche Kane si abbassava.

Carlos Augusto ha fatto una bellissima partita. L’Inter prima del gol ha tenuto palla un minuto e mezzo sull’1-0.

Poi chiaramente nei 90 minuti c’è anche il momento della sofferenza e quell’atteggiamento dovrà esserci ancora. Bisogna stare attenti, i tedeschi hanno una mentalità forte e sono forti”.