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Esclusiva: Cristiano Lucarelli
Esclusiva: Cristiano Lucarelli
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2 giorni agoon
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RedazioneEsclusiva: Cristiano Lucarelli
Esclusiva: Cristiano Lucarelli si racconta tra passato, presente e futuro del calcio italiano. Dal Napoli di Conte, Vlahovic e il Torino.
L’ex bomber del Livorno a tu per tu con Davide Sacchetti
Davide Sacchetti intervista in esclusiva Cristiano Lucarelli, ex attaccante italiano che ha vestito, tra le altre, le maglie di Livorno, Torino e Napoli, ora alleanatore.
Esclusiva: Cristiano Lucarelli
Cosa ne pensa della stagione del Napoli?
“Fino ad oggi è una stagione importante. Non era facile, dopo lo scorso campionato, rimettere le cose al proprio posto. È chiaro che ora, nel calciomercato di gennaio, De Laurentiis dovrà apportare dei rinforzi.”
Vlahovic, per lei, è un attaccante da Juventus?
“Secondo me sì. È chiaro che la maglia della Juventus pesa e necessita di un percorso di adattamento. Anche a Firenze è esploso dopo due stagioni, non subito. Io direi di aspettarlo, perché è forte, ma deve migliorare il suo carattere.”
Oggi, per un allenatore, quanto è importante l’attaccante nel gioco di squadra?
“Da sempre penso che gli attaccanti siano quelli che fanno fare il salto di qualità alle squadre: le fanno giocare bene, ma soprattutto vincere le partite. Non in tutte le gare si possono creare dieci occasioni da gol, e gli attaccanti forti sono quelli che riescono a mettere la squadra nelle condizioni di vincere il match.”
Secondo lei c’è ancora molta differenza tra il calcio italiano e quello spagnolo?
“Quando giocavo io, il campionato italiano era più forte di quello spagnolo. Oggi, purtroppo, la situazione si è capovolta: la Liga e la Premier League sono superiori alla Serie A, per vari motivi gestionali e organizzativi, già a partire dalla Coppa Italia.”
Cosa ne pensa della stagione del Torino e del malumore dei tifosi verso Cairo?
“Sono molto legato all’ambiente Toro, avendo giocato lì per due anni. Capisco che a Torino si giochi l’unico derby italiano senza un vero livellamento. Comprendo i tifosi, ma bisogna anche riconoscere che il presidente Cairo ha fatto grandi cose, rendendo solida una società che aveva rilevato dopo un fallimento.”
Nel suo periodo d’oro (2005-2007), quando ha raggiunto anche la Nazionale, ci sono state chiamate da top club italiani?
“Ci sono state, però io avevo l’esigenza fisica e mentale di avere un posto fisso negli undici titolari. Sapevo che non avrei reso al massimo entrando a partita in corso, mentre avrei potuto dare il meglio partendo dall’inizio. Ho ricevuto interessamenti da squadre di vertice, ma ho sempre fatto scelte diverse.”
Conclusione
Esclusiva: Cristiano Lucarelli, con la sua solita schiettezza, ha parlato di calcio a 360 gradi, analizzando il presente e il passato con lucidità ed esperienza. Dal Napoli alla Juventus, fino al Torino e al confronto con il calcio spagnolo, l’ex bomber ha offerto spunti interessanti, confermandosi un grande conoscitore del mondo del pallone.