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Diavolo in me

Esclusiva: Giovanni Galli

Esclusiva: Giovanni Galli

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Esclusiva: Giovanni Galli

Esclusiva: Giovanni Galli parla della situazione di Milan, Fiorentina e delle emozioni provate nel mondiale del 1982.

Giovanni Galli è stato uno dei portieri più rappresentativi del calcio italiano negli anni ‘80. Durante la sua carriera ha difeso i pali di squadre prestigiose come Fiorentina, Milan, Napoli, Torino, Parma e Lucchese, vincendo numerosi trofei e lasciando un segno indelebile nel panorama calcistico.

Con la maglia della Nazionale ha totalizzato 19 presenze, partecipando all’Europeo del 1980 e ai Mondiali del 1982 e 1986, giocando da titolare quest’ultima edizione.

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In questa intervista esclusiva realizzata da Davide Sacchetti per Calcissimo.com, Galli analizza il momento del Milan, la situazione della Fiorentina e del Torino, rievoca il trionfo dell’Italia a Madrid e svela se ha mai considerato un’esperienza all’estero.

L’intervista di Davide Sacchetti

Cosa ne pensa di questa stagione del Milan?

“È piuttosto complicata. All’inizio è stata fatta una scelta sull’allenatore, ma poi non è stata mantenuta. La squadra, secondo me, è forte, ma se prendi una decisione su un tecnico devi portarla avanti con convinzione e sostenerlo fino in fondo. Con tutto il rispetto per Conceição, che era una scelta corretta, abbandonare l’allenatore dopo un mese non è stata una mossa giusta.”

Invece della Fiorentina cosa ne pensa?

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“La città è un po’ in subbuglio. Dopo otto vittorie consecutive si pensava a un piazzamento importante, poi sono arrivate delle sconfitte che hanno ridimensionato le ambizioni. La vittoria contro la Roma ha riacceso l’entusiasmo, ma molto dipenderà dal mercato. Se dovessero vendere Comuzzo, Kayode e altri giovani, quale sarebbe il progetto? Per questo non c’è tanta fiducia in quello che si sta facendo.”

Cosa ne pensa della situazione del Torino, con i tifosi in contrasto con la società?

“Non saprei dire, perché quella è una situazione che non conosco bene.”

Cosa ha provato quel giorno, quando siamo diventati campioni del mondo a Madrid?

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“Ero un tifoso, un giovane aggregato che si godeva fino in fondo l’emozione della Nazionale. Dentro lo spogliatoio ero il primo tifoso, perché gli altri erano tutti coinvolti. Il ruolo del terzo portiere era particolare, ma mi sono goduto l’entusiasmo che arrivava dall’Italia e dall’ambiente. Sono lusingato, perché mi hanno fatto sentire parte della squadra e, di conseguenza, campione del mondo.”

Ha mai ricevuto un’offerta da un campionato estero sul finale della carriera?

“Sì, ho ricevuto due o tre proposte molto interessanti, ma all’epoca non eravamo abituati a trasferirci all’estero. Il nostro era il campionato più prestigioso, tutti volevano venire a giocare in Italia. Io mi sento profondamente legato al mio paese e sono felice delle scelte che ho fatto.”

Esclusiva: Giovanni Galli

Dalla stagione del Milan all’altalena della Fiorentina, fino all’emozione unica di Madrid 1982, Giovanni Galli si racconta senza filtri. Un ex campione che ha vissuto da protagonista le grandi notti del calcio italiano e che ancora oggi segue con passione le vicende del nostro sport.

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