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Calciopoli: Lo scandalo che ha cambiato il calcio italiano

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Calciopoli Moggi

Calciopoli scoppiò nel 2006, rivelando un sistema di manipolazione delle designazioni arbitrali orchestrato da dirigenti di club, designatori e arbitri. Lo scandalo coinvolse soprattutto: Luciano Moggi (Juventus), Antonio Giraudo (Juventus), designatori arbitrali Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto.

Lo scandalo di Calciopoli e le sue conseguenze

Calciopoli

L’indagine prese avvio nel 2004, basandosi su intercettazioni telefoniche. Dalle conversazioni emerse che dirigenti come Luciano Moggi e Antonio Giraudo (Juventus) intrattenevano rapporti con i designatori arbitrali Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto per influenzare le designazioni arbitrali a favore della propria squadra.

Furono sottoposte a verifica 19 partite di Serie A e alcune di Serie B, con la Procura di Napoli che condusse l’inchiesta principale, e altre indagini parallele a Reggio Calabria e Arezzo.

Sentenze per le società

Juventus
Retrocessione in Serie B per la stagione 2006-07.
Penalizzazione di 9 punti nella stagione 2006-07 (ridotti rispetto ai 17 inizialmente richiesti).
Revoca di due Scudetti: 2004-05 (non assegnato) e 2005-06 (assegnato all’Inter).
Radiazione sportiva per Luciano Moggi e Antonio Giraudo.

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Milan
Penalizzazione di 30 punti per la stagione 2005-06 (senza precludere la qualificazione alla Champions League, vinta nel 2007).Penalizzazione di 8 punti nella stagione 2006-07.

Fiorentina
Penalizzazione di 30 punti nella stagione 2005-06. Penalizzazione di 15 punti nella stagione 2006-07.

Lazio
Penalizzazione di 30 punti nella stagione 2005-06. Penalizzazione di 3 punti nella stagione 2006-07.

Reggina e Arezzo
Reggina: penalizzazione di 11 punti in Serie A 2006-07. Arezzo: penalizzazione di 6 punti in Serie B.

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Sentenze per i dirigenti

Luciano Moggi (Juventus)
Radiazione a vita dalle attività sportive.
Condanna penale a 5 anni e 4 mesi di reclusione per associazione a delinquere (ridotta a 2 anni e 4 mesi in appello). Nel 2015, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna per sopraggiunta prescrizione del reato di associazione per delinquere.

Antonio Giraudo (Juventus)
Radiazione a vita. Condanna penale a 5 anni in primo grado, ridotta a 1 anno e 8 mesi in appello.

Diego Della Valle (Fiorentina)

Inibizione di 1 anno e 3 mesi per pressioni sui designatori arbitrali.

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Claudio Lotito (Lazio)
2 anni e 6 mesi di inibizione per influenza su arbitri e designatori.

Adriano Galliani (Milan)
9 mesi di inibizione sportiva, in relazione al suo ruolo di presidente della Lega Calcio.

Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto (designatori arbitrali) Radiazione sportiva per entrambi.

Sentenze per gli arbitri

Massimo De Santis
Squalifica di 4 anni per manipolazione delle partite.

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Altri arbitri
Furono sanzionati vari arbitri, alcuni in modo definitivo, altri con pene minori.

Conseguenze politiche e sportive
Dimissioni ai vertici del calcio italiano:
Franco Carraro (presidente FIGC) e Tullio Lanese (presidente AIA) lasciarono i loro incarichi.
Ristrutturazione del sistema calcistico:
La Juventus ripartì dalla Serie B, vincendo il campionato cadetto e tornando in Serie A nel 2007.
Milan, Fiorentina e Lazio mantennero posizioni di vertice nonostante le penalità.

Reazioni e polemiche successive

Nonostante le condanne definitive, Calciopoli rimane un argomento di dibattito. La Juventus ha ripetutamente dichiarato che le accuse furono sproporzionate e ha richiesto la revisione dei processi.

L’assegnazione dello Scudetto 2005-06 all’Inter ha generato ulteriore controversia, poiché successive intercettazioni avrebbero coinvolto anche i dirigenti nerazzurri, benché i reati fossero già prescritti.

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conclusione di Calciopoli

Sebbene la Juventus sia stata la società maggiormente colpita dallo scandalo, non va dimenticato che altre squadre e dirigenti furono coinvolti e sanzionati, contribuendo a un quadro di corruzione sistemica.

Calciopoli ha rappresentato un punto di svolta per il calcio italiano, con profonde conseguenze legali, sportive e morali che ancora oggi influenzano il dibattito pubblico.

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