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Ibra cerca casa a Milano: a volte ri-tornano?
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12 anni agoon
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RedazionePotremmo quasi chiamarlo Paisà Zlatan, tanto è l’amore che Zlatan Ibtahimovic, fuoriclasse svedese del Paris Saint Germain, nutre verso il Belpaese, espresso sovente a colpi di nostalgia e di rimpianti, verso un campionato che, forse più degli altri nei quali ha giocato, ha saputo esaltarne le doti balistiche e realizzative, consacrandolo come top-player sul piano internazionale.
Forse però non è solo una motivazione puramente tattica a spingere Ibra verso il ritorno in Italia, dove peraltro ha conquistato lo scudetto con tutte e tre le maglie indossate (inter, Juventus e Milan); ci sarebbe forse una motivazione familiare dietro alla nostalgia dello svedese, che rimpiange la città di Milano (che ha definito recentemente in un’intervista “la sua città”) e lo stile di vita nostrano.
Inoltre, la moglie Helena, da sempre appassionata di moda e shopping, starebbe facendo pressing sul marito, già titubante per la legge francese che tassa il 75% dei guadagni sopra il milione di euro, per prendere il tunnel del Sempione nella direzione opposta e fare ritorno quindi in Italia.
Sì, ma dove? Ibrahimovic, sulla carta, ha a disposizione solo tre destinazioni, tenendo conto del fattore economico: Juventus, Inter e Milan.
Defilando subito quest’ultima (i rapporti con Galliani non sono più idilliaci e, inoltre, i rossoneri hanno copertura in attacco con Balotelli e Pazzini), restano la Juventus, che raggiungendo l’accordo per la sponsorizzazione dello stadio potrebbe avere denaro sonante da investire sul mercato, e l’Inter, in totale assetto ri-organizzativo che, al momento, potrebbe vagliare la possibilità Ibra-bis.
Ma Inter e Juve sarebbero davvero disposte a pagare fior di milioni tra cartellino e ingaggio di un giocatore che a ottobre avrà 32 anni?
L’Inter, ricomprando Ibra, potrebbe in qualche modo restituire lo smacco subito dai cugini per l’acquisto di Balotelli e (anni addietro) dello stesso Zlatan, aggiungendo una motivazione “campanilistica” alle indiscusse doti tecniche dello svedese.
La Juventus, dal canto suo, necessita di un top-player in attacco, in grado di decidere da solo le partite di campionato, specie contro le piccole, di modo da dare fiato alla squadra, che fa dell’intensità e dell’energia la propria caratterisitica.
Per il futuro lavorativo di Ibra, quindi, sembra ancora presto per dire l’ultima parola; del resto, Mino Raiola non è nuovo ad operazioni last-minut che magicamente passano dallo stato “impossibile” ad uno “realizzabile” nel giro di poche ore. Ma c’è un dato certo; il futuro della famiglia Ibrahimovic potrebbe, anzi dovrebbe, essere in Italia, se è vero che la caccia alla nuova dimora meneghina è già partita.
Con tante aspettative e, forse, qualche rimpianto.
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