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Mercato – Cerci, Santon, Bocchetti: della serie “a volte ritornano”
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10 anni agoon
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RedazioneLa sessione di mercato invernale ha visto numerosi calciatori italiani, militanti da qualche stagione all’estero, fare ritorno in patria. Di mezzo c’è quasi sempre la partner…
A volte ritornano, quest’asfittico mercato invernale ha visto come protagonisti principali quei giocatori italiani che, dopo qualche stagione o qualche mese passato all’estero, hanno deciso di fare ritorno in patria, stiamo parlando di Davide Santon, Salvatore Bocchetti e Alessio Cerci, tre casi che hanno differenze a anche strane analogie.
Partiamo da Alessio Cerci, dopo due stagioni da urlo al Torino (soprattutto l’ultima, da seconda punta), agli ordini del suo maestro Ventura, in estate ha deciso di emigrare all’Atletico Madrid perché, parole della compagna Alessia Ricciardi via Twitter, la Liga “è il calcio che conta, altro che la Serie A!”. Il laziale, però, non ha fatto i conti con Simeone e con la fitta concorrenza sugli esterni, così dopo sei mesi di panchina, pochi minuti giocati e altrettanto pochi gol, Cerci decide di ritornare mestamente da dove era partito, questa volta al Milan, accettando di radersi la barba su voleri di Sua Emittenza Berlusconi. Della serie cosa si accetta pur di tornare!
Anche nella storia di Davide Santon, ex enfant prodige del settore giovanile nerazzurro, caduto in disgrazia nel post Mourinho e finito al Newcastle, c’è di mezzo la sua compagna, Chloe Sanderson che, sempre tramite l’onnipresente Twitter, ha accusato il Newcastle di aver costretto con le buone e le brutte il suo partner a tornare a vestire la casacca dell’Inter. Lo stesso Santon, qualche mese fa, aveva rivelato in un’intervista che giammai sarebbe tornato all’Inter e che sognava di giocare nel Milan, la sua squadra del cuore!
Nella storia di Salvatore Bocchetti non c’è invece la traccia di fidanzate invadenti e rompiscatole. Il difensore centrale napoletano, come Santon, è stato vittima della schizofrenia del calcio italiano degli ultimi dieci anni. Nel 2010, dopo due ottime stagioni nel Genoa di Gasperini, Bocchetti era entrato nel giro della Nazionale tanto da meritare la convocazione agli sciagurati mondiali sudafricani. In estate, le big italiane gli avevano voltato le spalle e Bocchetti finì in Russia, al Rubin Kazan. Come molti italiani che vanno a giocare all’estero, la carriera azzurra di Bocchetti è finita lì e dopo tre stagioni, comunque dignitose, al Rubin Kazan e una e mezza allo Spartak Mosca, ecco la chiamata del Milan: dopo quattro stagioni e mezzo di esilio, a Bocchetti così tocca ripartire da dove aveva iniziato.
Francesco Scabar
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