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Willian ed un talento noto da tempo ai grandi club
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12 anni agoon
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RedazioneNella notte di martedì il pubblico italiano ha scoperto con un certo stupore Willian, calciatore brasiliano dello Shakhtar Donetsk, capace di seminare il panico nella difesa della Juventus. Eppure Willian non è un illustre sconosciuto salito alla ribalta improvvisamente. Parliamo di un classe ’88 che chi segue il calcio europeo ha già avuto modo di ammirare in passato.
Affermatosi al Corinthians, dopo un biennio in cui ha fatto intravedere una costante crescita, a lui si erano interessati numerosi club europei compresa, pare, qualche italiana. I petroldollari ucraini, però, ebbero la meglio e nel 2007, l’allora 19enne Willian firmò per lo Shakhtar. Centrocampista dai piedi finissimi, in Ucraina, al contrario di molti suoi connazionali, non ha affato sofferto di saudade o nostalgie varie. Si è anzi adattato presto, facendo subito intravedere le sue doti fuori dall’ordinario.
Sin da subito Willian ha cominciato a giocare con una certa continuità fino a divenire, negli anni, perno della squadra che Mircea Lucescu, sapientemente, ha modellato intorno a lui. La stagione da poco iniziata è la sesta per lui in Ucraina e, probabilmente, sarà anche l’ultima. Già da due anni le squadre di mezza Europa, difatti, hanno cercato di portar via il brasiliano allo Shakhtar. Due anni fa si parlò insistentemente di un interesse fortissimo dello United, mai concretizzatosi mentre, nell’estate appena trascorsa, il magnate Abramovich, innamorato del talento del brasiliano, fece di tutto per portarlo al Chelsea, arrivando ad offrire ben 20 milioni di euro circa più bonus, prontamente rispediti al mittente. La stessa Juventus – è roba venuta fuori qualche giono fa – cercò di acquistare il brasiliano, offrendo una cifra vicina attorno ai 20 milioni di euro. Nulla da fare, lo Shakhtar non ha voluto saperne di cedere il ragazzo per meno di 30 milioni, cifra fissata come clausola rescissoria.
Willian, dal suo canto, non ha mai fatto le bizze per andare via, segno di una serietà non comune nel mondo del calcio, soprattutto per un ragazzo della sua età. L’adattabilità in un paese rigido e lontanissimo dai canoni sudamericani, come l’Ucraina, è un altro punto a suo favore. Sul calciatore, niente da aggiungere, basta vederlo giostrare in campo per denotarne l’intelligenza tattica, l’eleganza nei movimenti, la precisione al millimetro nell’assistere i compagni. Unico punto a suo sfavore? Deve migliorare sotto rete, e la palla stampata in piena traversa alla fine della partita con la Juventus è lì a testimoniarlo. Tuttavia parliamo di un top player, e chi lo prenderà l’anno prossimo avrà portato a casa un calciatore coi fiocchi.
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