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Bruno Pizzul, la voce storica del calcio italiano, è morto a 86 anni

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Bruno Pizzul

GORIZIABruno Pizzul, storica voce del calcio italiano, si è spento all’ospedale di Gorizia all’età di 86 anni. Giornalista e telecronista sportivo, è stato per decenni il volto e la voce delle partite della Nazionale italiana, raccontando alcuni dei momenti più iconici del calcio azzurro.

La carriera di Bruno Pizzul: una vita dedicata al calcio

Nato a Udine, Pizzul si è avvicinato al mondo del calcio prima come giocatore, militando nella Cormonese e successivamente nella Pro Gorizia. Nel 1958 venne ingaggiato dal Catania come centromediano, ma la sua carriera da calciatore lasciò presto spazio alla passione per il giornalismo. Dopo essersi laureato in giurisprudenza e aver insegnato nelle scuole medie, entrò in Rai nel 1969 grazie a un concorso.

Il debutto come telecronista avvenne l’8 aprile 1970 con Juventus-Bologna, spareggio di Coppa Italia giocato a Como. Da quel momento, la sua voce divenne inconfondibile, accompagnando gli appassionati di calcio per oltre trent’anni.

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Le telecronache indimenticabili di Bruno Pizzul: dall’Heysel alle “Notti Magiche”

Bruno Pizzul

Dal 1986 al 2002 è stato il telecronista ufficiale della Nazionale italiana, raccontando cinque Mondiali e quattro Europei, oltre a tutte le qualificazioni. Tra le sue telecronache più celebri, rimangono indelebili nella memoria collettiva:

La tragedia dell’Heysel (1985): durante la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, Pizzul fu testimone dell’angoscia per i tragici eventi che portarono alla morte di 39 tifosi.

Italia ’90 e le “Notti Magiche”: il suo stile pacato e coinvolgente ha raccontato le emozioni del Mondiale disputato in casa, culminato con la semifinale persa contro l’Argentina ai rigori.

Il Mondiale USA ’94 e i rigori di Pasadena: il suo famoso “Robertobaggiooo” risuona ancora nei cuori degli italiani, nonostante l’amara sconfitta contro il Brasile.

L’ultima telecronaca con l’Italia (2002): la sua carriera con la Nazionale si chiuse con l’amichevole Italia-Slovenia del 21 agosto 2002, giocata a Trieste.

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Oltre il calcio: una carriera televisiva e giornalistica

Oltre alle telecronache, Bruno Pizzul è stato anche conduttore di programmi storici come La Domenica Sportiva, Sport Sera e Domenica Sprint, accompagnando la crescita del calcio in Italia nei suoi anni d’oro. Ha inoltre commentato le finali internazionali dei club italiani, tra cui la vittoria del Milan in Coppa delle Coppe del 1973 e i successi della Lazio e del Parma nel 1999.

Un’icona del giornalismo sportivo

Lo stile unico di Pizzul, caratterizzato da professionalità, garbo e un lessico forbito, ha segnato un’epoca. La sua voce non era solo un commento tecnico, ma un racconto appassionato che univa generazioni di tifosi. Con la sua scomparsa, il mondo dello sport perde un’icona, ma la sua eredità resterà indelebile nella memoria degli italiani.
Bruno Pizzul, la voce del calcio, resterà per sempre nel cuore degli appassionati.

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