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Che fine ha fatto l’Honda anomala? Al Milan manca l’effetto-tsunami…
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10 anni agoon
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RedazioneTutto in sette giornate, poi più nulla. Basterebbe questa frase -concisa e forse un po’ spietata- per riassumere la stagione milanista di Keisuke Honda, protagonista di una partenza ‘a razzo’ nei primi mesi di campionato, ma calato vistosamente a partire dall’ottava giornata.
Eppure, dicono i numeri, che l’assenza del giapponese (impegnato con la sua nazionale in Coppa d’Asia per tutto il mese di gennaio) è coincisa con il periodo nero del Milan, che nelle quattro gare giocate in campionato senza il suo numero 10 ha raccolto appena un punto, a Torino contro i granata.
Quindi il ritorno di Honda, che ha giocato 90′ sia nella sfida interna contro il Parma, sia allo Stadium contro la Juve, senza però dare evidenti segnali di ripresa, né dal punto di vista fisico, né dal punto di vista realizzativo. Sì, perchè dopo 18 partite giocate in campionato, i gol realizzati dal giapponese sono ancora fermi a quota sei addirittura dalla trasferta di Verona contro l’Hellas, datata 19 ottobre.
Tanto bisogna risalire il calendario per trovare l’ultimo acuto del giapponese, che nelle successive presenze non ha mai visto la via della rete. Questo a causa della scarsa lucidità sottoporta e della poca brillantezza fisica, evidenziata già ad autunno inoltrato.
Del resto, la sua stagione è (fin qui) coincisa perfettamente con quella del Milan: partenza col turbo e poi un lento e progressivo decadimento, evidenziato anche da un modulo -il 4-3-3- poi accantonato a causa della scarsa fluidità del gioco rossonero.
Eppure Honda ha già dimostrato che, con il suo sinistro vellutato, la sua intelligenza tattica e i suoi tempi perfetti nel dettare i passaggi, questo Milan non può proprio fare a meno delle sue intuizioni, come ampiamento dimostrato dallo smarrimento registrato dalla manovra rossonera nel mese d’assenza del giapponese.
Che adesso -da buon samurai– conosce una sola parola per recuperare lo smalto perduto: lavorare. Ecco perchè Daniele Tognaccini e lo staff tecnico rossonero hanno studiato un piano atletico personalizzato per far ritrovare al numero 10 brillantezza e furore agonistico.
E chissà che già contro i nerazzurri non si riveda l‘effetto tsunami…
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