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De Sciglio, ecco tre buoni motivi per cui Mattia deve restare e (magari) diventare un vero capitano!
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7 anni agoon
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RedazioneLo so, avete ragione: radiomercato ormai dà per imminente l’addio di Mattia De Sciglio ai colori rossoneri. Non è che chi scrive non sia a conoscenza dei rumors, è solo che – a volte- guardare le situazioni da un altro punto di vista può essere interessante o, quantomeno, regalare qualche (modesto) spunto di riflessione. Proviamoci, allora!
Tutto vero: De Sciglio, ferito dall’escalation di eventi negativi degli ultimi mesi (dai prolungati fischi agli errori nel derby, passando per il tristemente famoso diverbio nel garage di San Siro) ha scelto di non rinnovare il proprio contratto con il Milan per andare altrove, leggi Juventus, dove ritroverebbe anche il suo vecchio mentore Massimiliano Allegri, l’ultimo allenatore (se si eccettua la parentesi Conte in nazionale) con cui è riuscito a rendere sul campo. E, in tal senso, l’incontro di ieri tra il suo procuratore (Brachini) e la dirigenza rossonera a Casa Milan non ha lasciato trapelare spiragli granchè positivi.
Viene però da chiedersi se sia effettivamente il caso di privarsi di un giocatore del talento (sia pur inespresso) di De Sciglio in questo particolare momento della storia rossonera. Noi abbiamo analizzato tre buoni motivi per cui il terzino rossonero NON dovrebbe essere ceduto:
1) PREZZO TROPPO BASSO – Inutile prenderci in giro: è difficile vendere bene un giocatore con un solo anno di contratto. A maggior ragione se il compratore si chiama Juventus: società oculata che, da tempo, vanta un accordo di massima con il ragazzo per portarlo a Torino tra un anno a parametro zero. Ergo, difficile incassare oggi i 20 milioni richiesti dal Milan, più facile che i bianconeri, che hanno il coltello dalla parte del manico, se la cavino con poco più dei 10 milioni di euro messi sul tavolo. Decisamente troppo poco vista la media dei prezzi del mercato. Decisamente troppo poco per un giocatore che, ne siamo quasi sicuri, il Milan rischierebbe di veder consacrarsi all’ombra della Mole…
2) CAMBIO RUOLO? – Se ne parla da anni: e se, vista la ‘timidezza’ di De Sciglio in fase di spinta, Montella lo provasse come centrale difensivo? Già Stefano Eranio (suo allenatore ai tempi dei Giovanissimi Nazionali) aveva suggerito l’ipotesi di uno spostamento di Mattia al centro della retroguardia, viste anche la sua capacità di lettura degli attacchi avversari e la sua velocità nello scatto. Un’ipotesi che, peraltro, anche Ancelotti aveva contemplato nel corso della sua ultima stagione in rossonero. Certo, ci sarebbe da lavorarci su, ma l’idea potrebbe essere tutt’altro che peregrina, visti anche gli acquisti di Conti e Rodriguez per blindare le fasce. E se poi Montella dovesse decidere di giocare a tre dietro, allora De Sciglio potrebbe fare davvero comodo in posizione laterale…
3) LA MILANESITA’ – Un pizzico di romanticismo, nel calcio, ci vuole sempre. E allora, se non siete troppo scottati dal caso Donnarumma, provate per un attimo a pensare a quanto sarebbe bello che il capitano del nuovo Milan, società che si pone l’obiettivo di tornare ai fasti di un tempo, fosse un giocatore nato e cresciuto a Milano. L’identità è da sempre alla base della tradizione rossonera, se è vero che l’ossatura del Grande Milan di Sacchi e di Capello era composta da giocatori se non milanesi, almeno lombardi (i vari Baresi, Maldini, Albertini, Costacurta, etc…). Sarebbe quindi, per concludere, davvero bello che il futuro capitano del Milan fosse un ragazzo milanese e milanista, a patto -ovviamente- che De Sciglio si meriti la fascia con le prestazioni sul campo e si faccia pioniere della rinascita dell’orgoglio ‘casciavit’.
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