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E’ Lucas Biglia il capitano giusto per il Milan di Montella?
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7 anni agoon
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RedazionePiacere, Lucas Biglia. Segni particolari? Spiccata attitudine al comando. In due parole: capitano nato. Basta dare una rapida scorsa alla carriera del centrocampista argentino per capire il senso di quel famoso adagio che recita così: “Ci sono vite che càpitano e vite da capitàno“.
Eh sì, la storia calcistica di Biglia nasce sotto il segno…della fascia. Anderlecht, Lazio e, ultimamente, anche la nazionale argentina. Cambia la maglia, mai la centralità di Lucas nel progetto: tutti i suoi allenatori gli hanno sempre riconosciuto doti da leader e un carisma di gran lunga fuori dall’ordinario.
Ecco perchè in questo Milan tutto da ricostruire, impreziosito da tanti volti nuovi, ma ancora alla ricerca di una bussola verso cui orientare la prua, spendere quasi 20 milioni di euro per un 31enne rappresenta comunque un investimento necessario, al di là di facili ironie o di perplessità legate all’anagrafe.
Specie se la fascia, negli ultimi anni, è stata rimpallata -manco fosse una patata bollente– dalle braccia dei vari Montolivo, Abate, De Sciglio, Paletta e persino Zapata. E, forse, la principale pecca del Milan di Montella atto primo è stata proprio la mancanza di un leader vero e proprio, sia in campo che nello spogliatoio.
Per farvi meglio capire il personaggio, Biglia è uno che, a 24 anni -quando ancora giocava nell’Anderlcht ed era richiesto da club blasonati, tra cui proprio il Milan- si rifiutò di lasciare il Belgio nel mercato di gennaio in segno di rispetto verso i propri compagni. “Se mi vorranno ancora, me ne andrò a fine stagione -disse all’epoca l’argentino ai microfoni del settimanle Sporza– io non me la sento di lasciare la mia squadra a metà dell’opera, quando ancora siamo in corsa per gli obiettivi stagionali. Sono fatto così…”
Signore e signori, questo è Lucas Biglia, il capitano di cui questo Milan ha davvero bisogno.
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