E se, alla fine, Pippo strappasse la riconferma?

Premesso: siamo ancora, chiaramente, nel campo delle ipotesi. Ma, dal momento che nulla è stato ancora deciso circa il futuro del club rossonero (su cui aleggia incertezza a livello societario, figurarsi per quanto riguarda la panchina!), allora ogni supposizione rischia di essere lecita.



Comprese quelle che riguardano una possibile -clamorosa- riconferma di Pippo Inzaghi, legato da un contratto con i rossoneri fino a fine 2016. Perchè se da un lato è vero che questo Milan è davvero deludente sia sotto il profilo dei risultati che sotto quello del gioco, è altrettanto vero che una improbabile -ma ancora possibile- rimonta in classifica potrebbe valere al tecnico piacentino una riconferma al momento davvero difficile.



Ma andiamo con ordine: è chiaro che, visti i tantissimi infortuni e le difficoltà riscontrate in corso d’opera, l’obiettivo stagionale del Milan si è progressivamente ridimensionato. Si è passato quindi dal possibile terzo posto ad un quinto/sesto (dipende dalla Coppa Italia) che -quantomeno- garantirebbe la partecipazione all’Europa League, ultimo appiglio di una stagione altrimenti davvero deludente. 



Per raggiungere però l’ultimo treno per l’Europa, il Milan avrebbe bisogno di una rimonta di quelle clamorose: il quinto posto -attualmente occupato dalla Fiorentina- dista otto punti, un intervallo importante a 13 giornate dalla fine del campionato. E’ pur vero però che, se il Milan riuscisse davvero a rimontare così tanti punti in così poco tempo, allora il lavoro di Pippo Inzaghi potrebbe trovare una definitiva consacrazione, sia agli occhi della società che a quelli dei tifosi. 



Del resto, nella prima parte di stagione il Milan aveva fatto intravedere buone cose: perchè dunque non sperare nell’impresa?