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ESCLUSIVA – Fascetti su Spagna-Italia: “Non sappiamo più vincere. Serve più qualità, in Brasile porterei Totti e Cassano…”
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11 anni agoon
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RedazioneCalcissimo ha intervistato in esclusiva Eugenio Fascetti, storico allenatore del Bari, che ha commentato l’opaca prestazione offerta dalla Nazionale italiana contro la Spagna, parlando dei possibili rimedi in ottica Brasile 2014.
Signor Fascetti, vorrei un suo commento sulla partita della nostra Nazionale, sconfitta 0-1 a Madrid dalla Spagna…
“E’ stata una partita molto negativa. Mi dispiace molto ma non sappiamo più vincere…Ho visto inoltre diversi passi indietro e una Spagna che ci ha dato una lezione. Alla fine il risultato non è male ma peggio di così non possiamo giocare. Mi auguro che in Brasile con l’acqua alla gola cambi qualcosa“.
Cosa pensa della considerazione di Prandelli sull’evidente differenza di condizione fisica tra Italia-Spagna?
“Non mi sono piaciute le parole del ct. Non ho capito cosa intendesse. Forse che in Italia si lavora male e non ci si allena a dovere…dato che gli impegni ce li hanno anche gli Spagnoli. D’altra parte non vorrei essere troppo critico: qualcosa si è salvato, per esempio l’esordio di Paletta e qualche spunto di Cerci. Ma agli azzurri serve molto di più…
C’è davvero una differenza enorme tra Spagna-Italia o è stata solo una serata storta per i colori azzurri?
“C’è differenza. La Spagna è davvero forte…hanno praticamente due squadre e si possono permettere di lasciare a casa nomi illustri. Se pensiamo che Del Bosque non chiama il miglior centrocampista del Campionato Italiano, che è Borja Valero…oppure ignora Llorente che sta trascinando la Juve. E’ un problema di qualità…”
A proposito di qualità a centrocampo, come giudica il non impiego di Verratti?
“E’ stata una scelta del momento, nulla più. Ha puntato su Thiago Motta che è stato un flop: così lento che le Furie Rosse sembravano correre come treni…con Pirlo le cose sono andate meglio, però…”
Quali giocatori Prandelli dovrebbe chiamare in Brasile per aumentare la qualità del gruppo?
“Innanzi tutto a Madrid mancavano Balotelli ed El Shaarawy. Per il Faraone sarà dura recuperare. Io forse andrò contro corrente, ma gente come Cassano e Totti io li porterei sempre. Certo se il ct preferisce giovani che corrono, come dargli torto?”
Parliamo di attaccanti. Come giudica l’esordio di Diego Costa? E la prova di Osvaldo? “Diego Costa non mi è piaciuto. E’ un giocatore pericoloso ma non si è ancora integrato negli schemi di Del Bosque. Osvaldo ci ha messo impegno ma è quasi improponibile giudicare la fase offensiva dell’Italia”.
Restando in tema, Toni ha qualche chance di andare in Brasile?
“Credo di sì. Il ct lo conosce bene. Ma è un giocatore abbastanza simile a Gilardino e credo che Prandelli punterà sulla punta del Genoa. Vedremo chi sarà più in forma a maggio”.
In Brasile ci sarà da fare i conti con il caldo. Cosa può fare la Nazionale a livello tattico per gestire al meglio impegni così importanti?
“Bisognerà rinforzare il centrocampo e utilizzare un possesso palla molto calibrato alternando momenti di pressing a momenti di ritmo più basso. Mi auguro una reazione degna dell’Italia ai Mondiali. In amichevole non vinciamo mai ma quando si fa sul serio…siamo animali da gara”.
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