ESCLUSIVA – Michelotti: “Polemiche? Si lamentano solo quando subiscono dei torti”

Le polemiche non si smorzano. L’Inter è sul piede di guerra per i “fatti sardi”, la Juventus risponde a tono a tutto e tutti, insomma non un momento di serenità. Calcissimo.com ha sentito, in esclusiva, Alberto Michelotti, decano degli arbitri (famoso soprattutto negli anni ’70, 145 gare dirette in Serie), per capirne un po’ di più…

Buongiorno Michelotti, partiamo subito dalla questione più annosa. Il rigore su Ranocchia c’era?
“C’era sicuramente, ma bisogna considerare bene la posizione dell’arbitro e come l’ha interpretato, come lo ha visto. Bisogna ricordarsi che si tratta di un attimo fuggente…”

Magari con la tecnologia , lo avrebbe assegnato…
“Molto probabilmente sì. Con l’aiuto della tecnologia, si poteva capire se fosse stato rigore o meno. Ma quando sei in campo, non pensi alla moviola ma alla tua interpretazione. Il grande Lo Bello, 40 anni fa, disse alla Domenica Sportiva che avrebbe dato rigore in un Juventus-Milan per un fallo di Morini su Bigon, ma in partita non lo diede…”.

Cosa pensa delle polemiche tra Juventus e Inter?
“Sono cose che mi danno fastidio. Se hanno dei vantaggi stanno tutti zitti, se subiscono dei torti danno tutti la colpa all’arbitro. Poi tanto a fine anno tutto si compensa, è sempre una questione di dare e avere”.

Braschi ha ammesso: “Il rigore ci poteva stare…” Ai suoi tempi succedeva così?
“No, un arbitro dei miei tempi non l’avrebbe mai ammesso ma, se uno di noi sbagliava, restava fuori per due o tre domeniche”

Secondo lei, che è stato un grande arbitro, la sudditanza esiste ancora?
“Voglio dirti questo: non penso che ci sia sudditanza, ma un po’ di riverenza sì. Sudditanza è una brutta parola che vorrebbe significare mancanza di onestà. A me personalmente non mi ha mai pesato…”.

Sei arbitri in campo, che effetto le fa?
“Meglio lasciare stare… Per me creano solo tanta confusione. Nel calcio c’è l’imponderabilità, dico che ci vorrebbero solo due cose: il sensore sulla porta e il tempo effettivo come nel basket, tutto qui”.

Perché gli arbitri non sono liberi di parlare a fine partita o il giorno dopo? Magari avremmo capito la decisione di Giacomelli ..
“No, non possono parlare e sono d’accordo con questa linea. Se dovessero anche parlare, si creerebbero ancora più polemiche”.

Ultima domanda, chi vincerà lo scudetto?
“Mai visto un campionato così scarso a livello qualitativo. La Juve la può farla da padrona anche quest’anno, anche perché gli altri, come è evidente, non ne approfittano”.