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ESCLUSIVA – Savoldi “Juve favorita, ma occhio a Garcia. Al Napoli manca la mentalità vincente con le piccole”
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10 anni agoon
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RedazioneLa redazione di Calcissimo.com ha contattato in esclusiva l’ex calciatore di Napoli, Bologna e Atalanta Beppe Savoldi, ecco quanto dichiarato da ‘Mister Miliardo’:
L’addio di Conte quanto ha accorciato lo distanze tra Napoli, Roma e la Juve?
Conte non mi è molto simpatico, quando lavorò a Bergamo ebbi modo di constatare la sua arroganza e non apprezzai per nulla il modo di approcciarsi alla realtà bergamasca. Nonostante questo è innegabile che sia stato il vero artefice dei successi dalle Juve in questi 3 anni. E’ stato il leader carismatico riconosciuto da tutti, società, squadra e tifosi ed è stato in grado di trascinare tutti verso i successi che conosciamo. Il suo cruccio resterà l’Europa, nonostante una Juve molto forte non è riuscito ad ottenere risultati all’altezza, anzi direi proprio che ha fallito senza se e senza ma. Bisognerà capire, più che altro, quale sarà la reazione da parte dei “suoi” giocatori sotto l’aspetto psicologico e se saranno in grado di trascinare i nuovi aiutando Allegri, al quale faccio il mio in bocca al lupo: non sarà facile per lui l’esperienza in bianconero, viste le premesse. Detto questo, credo che un tecnico che va ed uno che viene non possano abbassare il valore tecnico di una rosa e dunque bianconeri ancora favoriti per lo scudetto, dietro di poco la Roma grazie anche ad un mercato che ha sicuramente aumentato il tasso di qualità a disposizione di Garcia. Poi c’è il Napoli.
A proposito degli azzurri, Callejon ha parlato di un Napoli da scudetto e possibile sorpresa in Champions (come l’Atletico Madrid). E’ già pronto per questi traguardi o manca ancora qualcosa?
L’anno scorso il Napoli ha deluso sotto l’aspetto della mentalità. Con le ‘piccole’ sono stati buttati via punti pesanti che hanno precluso la possibilità di lottare per lo scudetto. Forse Benitez, con un anno di esperienza in più nella realtà azzurra, in questa stagione cercherà di inculcare nei giocatori quelle motivazioni che il Napoli con le grandi aveva a prescindere anche con le piccole. Sarà la stagione della verità sotto questo aspetto.
Che sensazioni ha sui nomi accostati al Napoli (Kramer, Lucas Leiva, Sandro), De Laurentiis sta pensando a un colpo dopo la certezza dell’accesso in Champions?
Probabilmente il mercato azzurro sarà molto intenso nel post preliminare di Champions, sperando vada tutto bene, in cui si cercherà di sfruttare le occasioni che capiteranno negli ultimi giorni della sessione estiva, al fine di portare in azzurro giocatori, forti e di esperienza, scontenti della loro posizione nei club di appartenenza. Non credo sia una questione di nomi credo che si debba puntare ad accrescere l’esperienza internazionale, e non solo, del gruppo: è chiaro che più hai giocato partite di una certa importanza più sei in grado di trasmetterla ai tuoi compagni e l’esempio è Albiol, arrivato in punta di piedi ha dato fin da subito quel qualcosa che ha giovato a molti, Fernandez su tutti apparso molto più sicuro di se rispetto alla gestione Mazzarri.
Una considerazione anche sulla ‘sua’ Atalanta. I tifosi chiedono a Percassi l’Europa, può la Dea realizzare questo sogno, ricalcando le orme del Torino di questa stagione?
A Bergamo si lavora bene, Marino è un ottimo dirigente e Colantuono ha ottenuto risultati insperati nei tanti anni a Bergamo ma l’Europa temo, e mi auguro di sbagliare, sarà un sogno destinato a rimanere tale. Nella scorsa stagione quando ci fu Atalanta-Sassuolo c’era una città intera che cercò di spingere i propri ragazzi verso il rush finale per l’Europa League ma i giocatori finirono schiacciati sotto quel tipo di pressione, in campo si notava una certa tensione, finendo per perdere la gara e dicendo addio ad ogni tipo di speranza. L’Atalanta disputerà sicuramente una stagione di buon livello ma dubito possa essere competitiva per certi traguardi così ambiziosi.
In conclusione, lei circa 40 anni fa fece scalpore per il trasferimento dal Bologna al Napoli per il totale di 2 miliardi di lire, che effetto le fa vedere le cifre che girano oggi nel calcio?
E’ vero fece scalpore ma io ricordo sempre che quei soldi non li ho presi io. All’epoca quando i napoletani mi incontravano in città volevano toccarmi poi dicevano – ma allora è fatto di carne e ossa come noi! – pensavano che per quanto fossi stato pagato dovessi essere un alieno o chissà cosa, ma io ho sempre e solo pensato a giocare. Oggi è diverso ci si è abituati a sentire certe cifre per i calciatori, tant’è vero che i tifosi conoscono meglio i bilanci delle società che le caratteristiche tecniche di alcuni giocatori che arrivano a giocare nella loro squadra del cuore. Oggi sinceramente non mi meraviglia più nulla.
La redazione di Calcissimo.com ringrazia Beppe Savoldi per la gentilezza e la disponibilità dimostrata.
Pino Sardiello
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