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Inter: tutti i motivi del crollo
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8 anni agoon
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RedazioneLa partira di ieri a Crotone può tranquillamente essere inserita tra la top-five horror nerazzurra degli ultimi anni. Dopo Novara, Beer-Sheeva andata e ritorno, Parma con Mazzarri e la “storica” doppietta di De Ceglie, quella di ieri pomeriggio si propone come una sconfititta che non può essere tollerata e giustificata dai milioni di tifosi che soffrono per la Beneamata.
Cambiano allenatori, giocatori, società ma la situazione rimane la stessa. L’ Inter soffre di spaventosi blackout che spesso pregiudicano intere stagioni. I motivi sono molteplici e tutti molto importanti, solo risolvendoli definitivamente si potrà tornare a sognare quelle vittorie che l’ Inter nella sua storia ha vissuto e che vuole continuare a vivere.
Il primo insegnamento da queste sconfitte è che si possono cambiare migliaia di allenatori ma se le fondamenta non sono solide il problema si ripropone: Gasperini, Benitez, Mazzarri, De Boer, Pioli, Leonardo,Mancini e mettete pure chi volete, chi più bravo chi meno hanno comunque dovuto far posto per colpe che non possono essere tutte ricondotte a loro.
Senza società forte non si va lontano, senza dirigenti in grado di tenere sotto controllo la situazione non si raggiungono obiettivi. Serve un cambio netto, servono figure nuove, servono giocatori con personalità ed esperienza per capire come gestire i momenti di difficoltà e capaci di controllare i “giovani rampanti”. Questa Inter viaggia sulle montagne russe, non ha continuità, non ha la mentalità giusta per essere competitiva nel lungo periodo. Questa mentalità viene trasmessa al giocatore da tutto l’ ambiente, dall’ allenatore ma anche dai dirigenti per finire ai compagni di squadra.
Suning potrà decidere di cambiare ancora tecnico, di comprare altri 100 giocatori (100 forse sono troppi ma sicuramente la squadra deve essere rinforzata) ma innanzitutto dovrà fare in modo che vengano inserite figure di carisma e competenti in tutto il contesto nerazzurro. Senza di questo non ci sarà risultato, senza di questo si vivranno delle altre Novara, Crotone o decidete voi cosa.
E non fatevi ingannare dai “cugini” che parlano di sorpasso o di derby che vale l’ Europa League: una volta il derby era importante ma non valeva una stagione, una volta era bello vincerlo ma gli obiettivi erano ben più grandi per entrambe le squadre. Se la Milano calcistica è ridotta a 90 minuti di stracittadina vuol dire che le cose sono cambiate in peggio. Non sarà quel risultato a far cambiare opinione positiva o negativa
che sia.
ANDREA DE BONI
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