Juve, la soluzione ai problemi è il 4-2-3-1: più fantasia, più rifornimenti per Higuain!

A chi gli chiedeva con quale autorità operasse miracoli il sabato, giorno di riposo per gli ebrei secondo la Torah, Gesù rispondeva che “Dio ha fatto il sabato per l’uomo e non l’uomo per il sabato“. Allo stesso modo, traslando sul piano calcistico il medesimo concetto, un bravo allenatore dovrebbe comprendere che i moduli sono fatti per i giocatori e non i giocatori per i moduli.

Lo comprese bene Antonio Conte, che non ebbe remore nell’abbandonare il 4-2-4 in favore del 3-5-2, poiché quest’ultimo era il modulo che meglio si attagliava agli uomini a sua disposizione. Allo stesso modo, Massimiliano Allegri dovrebbe comprendere che il 4-2-3-1 è il sistema di gioco che più di ogni altro riuscirebbe ad esaltare le qualità degli interpreti in rosa. I sempre più frequenti scricchiolii della BBC hanno reso urgente il passaggio alla difesa a quattro con Barzagli e Bonucci al centro, Lichtsteiner a destra e Alex Sandro a sinistra.

A centrocampo, l’assenza di un regista di ruolo dopo l’addio di Andrea Pirlo, e la mancanza di una mezzala di qualità e quantità del calibro di Arturo Vidal suggeriscono l’idea del doppio centrale davanti alla difesa, dietro a un trio di fini trequartisti, Dybala-Pjanic-Pjaca a supporto di Gonzalo Higuain, terminale offensivo unico.

Con Marchisio e Khedira a presidiare la mediana, la difesa riceverebbe maggior protezione ed anche la fase d’impostazione trarrebbe indubbi benefici, dal momento che la coppia italo-tedesca recupererebbe e ripulirebbe i palloni da affidare ai piedi educati di Dybala, Pjanic e Pjaca, capaci di garantire quell’imprevedibilità che disorienta gli avversari e di assicurare a Higuain i rifornimenti di cui ha bisogno per buttarla dentro con la stessa continuità della scorsa stagione a Napoli.