News
L’importanza di chiamarsi Pazzini: nel 4-3-3 c’è spazio anche per il vero nove!
Published
10 anni agoon
By
RedazioneForse bastava solo dargli ascolto e concedergli quella chance che chiedeva, invano, da vari mesi a questa parte. Fino a ieri sera, quando Gianpaolo Pazzini si è ripreso la scena in Coppa Italia tornando ad esprimersi come meglio sa fare: con i gol. Già, perchè se è vero che -come ricordano gli amanti delle statistiche- il centravanti pescentino non segnava dallo scorso aprile (Milan-Livorno 3-0), è altrettanto vero che -da settembre ad oggi- aveva raccimolato appena 127 minuti, spalmati per giunta in otto partite, tutte iniziate dalla panchina.
Decisamente troppo poco per dare un giudizio sereno e obiettivo su uno dei bomber più prolifici della storia recente della serie A. La pensava così anche la moglie del Pazzo, Silvia Slitti, che non più tardi di qualche mese fa inveiva via social network contro Pippo Inzaghi e le sue scelte che spesso lo portavano a preferire un Torres decisamente fuori condizione ad un Pazzini con la voglia di spaccare il mondo.
E, tolti i modi poco oppurtuni, in fondo aveva ragione. O almeno così dicono i numeri, che premiano un attaccante che fa del lavoro quotidiano il suo marchio di fabbrica, e del gol una ragione di vita. Proprio come era, una volta, Filippo Inzaghi. Sì, proprio quell’allenatore che, oggi, sembra preferire un falso centravanti alla più classica prima punta.
Eppure, a vedere la partita di ieri contro il Sassuolo, sembra che il problema dell’attacco rossonero non sia legato al modulo: giocando con Cerci ed El Shaarawy, il Pazzo ha infatti dimostrato che anche nel 4-3-3 di Pippo, a dispetto dei procalmi, c’è spazio anche per un vero numero nove, con buona pace di Jeremy Menez e della sua voglia irrefrenabile di agire da finto centravanti.
Del resto, Pazzini era l’osservato speciale della partita di Coppa insieme a Cerci. Risultato? I due attaccanti sono stati, per distacco, i migliori tra i rossoneri. Ed è da qui che il tecnico piacentino deve ripartire per plasmare il Milan della seconda parte di stagione. Senza ombra di dubbio…
You may like
Alexi Lalas, un americano (con la chitarra) a Padova…
La storia di Roger Milla, l’eterno Leone Indomabile
VIDEO – JACOBONE a CTV: “Tante critiche a Gattuso, ma al 90′ ha sempre ragione lui!”
Jacobone sul caso Donnarumma: “Il silenzio rende Gigio complice di Raiola. Cessione? Inevitabile, a meno che…”
Quando Gattuso bocciava Inzaghi: “Scelta affrettata”
VIDEO – Jacobone: “Tra Suso e Dybala mi tengo Suso! Inter 2^ in classifica ‘part time’…”