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La Cassazione conferma la regolarità del campionato di Calciopoli

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La Cassazione e Calciopoli, a distanza di vent’anni dall’inizio dell’inchiesta che ha sconvolto il calcio italiano. La Corte Suprema di Cassazione ha emesso una sentenza definitiva sulla vicenda di Calciopoli. La decisione, contenuta nell’ordinanza numero 6116 della Sezione III Civile e pubblicata il 7 marzo 2025, ha stabilito che le frodi sportive accertate non hanno influito sull’esito del campionato di Serie A 2004/05.

La Cassazione: la sentenza è un punto fermo su Calciopoli

La pronuncia della Cassazione mette fine ai contenziosi avviati da Bologna, Brescia e dall’allora presidente del club felsineo, Francesco Gazzoni Frascara. Queste società avevano chiesto un risarcimento danni, sostenendo che le alterazioni arbitrali avessero influenzato la loro retrocessione in Serie B. Tuttavia, la Corte ha respinto in modo definitivo tali richieste, sancendo che non esistono prove concrete di un impatto decisivo sulla classifica finale.

Il Bologna, retrocesso dopo lo spareggio contro il Parma, aveva avviato una lunga battaglia legale per ottenere giustizia. Nonostante il ritiro del ricorso da parte della nuova dirigenza, la società Victoria 2000 – che all’epoca controllava il club – aveva proseguito nella richiesta di risarcimento. Tuttavia, la Cassazione ha evidenziato che gli eventi di frode sportiva accertati non hanno determinato mutamenti significativi nei risultati del campionato.

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Le Motivazioni della Corte

Nella sentenza si legge che la Victoria 2000 non ha presentato elementi sufficienti a dimostrare un nesso di causalità tra le vicende di Calciopoli e la retrocessione del Bologna. Inoltre, secondo i giudici, la ricostruzione della classifica non avrebbe subito variazioni tali da giustificare il risarcimento richiesto.

La decisione conferma dunque quanto stabilito nel processo di Napoli. Ribadendo che, sebbene lo scandalo abbia svelato un sistema di manipolazione arbitrale, l’effetto sulle sorti del campionato 2004/05 è stato marginale. Questo verdetto segna una conclusione definitiva della lunga disputa legale e pone fine a una delle pagine più controverse della storia del calcio italiano.

Secondo i giudici, Moggi e Giraudo cercarono di alterare i risultati, quindi il tribunale li condannò. Tuttavia, il tribunale assolse tutti gli arbitri, tranne De Santis, condannato per una gara non collegata alla Juventus, rendendo impossibile affermare che il campionato subì effettivamente alterazioni.
Anzi, la sentenza di Napoli confermò la regolarità dei tornei. Di conseguenza, anche la partita Bologna-Juventus 0-1 del 12 dicembre 2004, diretta dall’arbitro Pieri e inizialmente oggetto di contestazioni, può essere considerata regolare, in linea con quanto ribadito dalla Cassazione!

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