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Milan-Lazio vista dai Non Evoluti: ecco che partita è stata!
Published
8 anni agoon
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Redazione
Che Milan-Lazio fosse una partita difficile lo potevamo immaginare ben prima del fischio d’inizio del Sig. Massa. Che però potesse essere vinta in scioltezza (o quasi) dai ragazzi non era cosa facilmente preventivabile. Nonostante i primi, timidi, 20/25 minuti, la squadra a tratti ha giocato bene e messo in condizione più volte le punte di calciare a rete. Appare inutile fare dei proclami o lanciarsi ad inutili trionfalismi (non abbiamo mica battuto la Juve o l’ Inter), ma la prestazione di ieri lascia ben sperare per il futuro (a medio e lungo termine). L’età media, con la quale è scesa in campo la formazione rossonera era di poco superiore ai 24 anni, sinonimo del fatto che c’è tanto materiale su cui puntare, già dal prossimo gennaio. La chiave tattica più importante è stata quella del posizionamento dei due terzini. Partivano molto alti costringendo spesso tutto gli uomini del centrocampo rossonero a giocare più vicini e con meno possibilità di errore. Non solo, spesso la sovrapposizione di Calabria e De Sciglio costringeva i centrali biancocelesti a venir fuori e creava superiorità numerica. Ieri sera abbiamo assistito inoltre all’ottima prova di Gabriel Paletta. E’ evidente che il paragone con i più illustri predecessori è disarmante (e non solo per la pettinatura), ma il centrale rossonero si sta dimostrando affidabile e soprattutto capace di guidare la difesa rossonera ed Alessio Romagnoli in particolare. Proprio il centrale di Anzio ieri ha finalmente mostrato la sua pasta, soprattutto nella ripresa. Nonostante il clamoroso errore sottoporta, M’Baye Niang, in questo Milan, è l’uomo in più. Forte nell’ uno contro uno, ha corsa e prestanza fisica, utilissimo alla squadra anche in fase di non possesso. Bacca è l’uomo in più. Quello che non sbaglia mai. Spesso gli si imputa di partecipare poco alla manovra, ma si fa perdonare a suon di gol e ultimamente anche di splendide giocate. Ma stonava nell’ attacco di Montella? I contro. Nonostante la buona prova corale, all’interno della squadra c’è ancora qualche nota stonata, soprattutto a centrocampo. È inutile nascondersi dietro un dito, al Milan manca un regista, uno che quando la squadra ha bisogno, non ha paura di prendere la palla ed impostare l’azione. La discreta prova di Montolivo non basta. Ci auspichiamo di vedere sempre di più in campo il buon Locatelli, che ieri è entrato col piglio giusto cercando di non strafare come nella prestazione di Genova dove ha fatto sudare freddo Montella e tifosi con falli al limite dell’area del tutto evitabili. Del reparto centrale fa parte anche Jack Bonaventura, ancora in evidente fase di convalescenza. Il 5 rossonero è in un periodo di forte difficoltà, bisogna ammetterlo. Gioca stabilmente da mezz’ala (anche se ieri per lunghi tratti ha fatto il trequartista quando il Milan si posizionava con il 4-2-3-1) ma non riesce ad incidere come vorrebbe: causa un equivoco tattico con Montella o c’è altro? Saremo sicuramente dei visionari noi, ma il tutto sembra iniziato lo scorso anno, quando ha lasciato Martorelli per affidare la procura ad altri agenti. Insomma deve trovare la serenita’ della scorsa stagione. Come tutte le vittorie che si rispettino, anche ieri, nel post partita, d’avanti ai cronisti si presenta il nostro futuro ex AD. Due parole sulla partita, due parole su Calabria e chiusura su Montolivo, come se ce ne fosse bisogno. Ma in fondo c’e’ un rinnovo da giustificare che neanche la Simmenthal ha voluto concedere al buon Riccardo. A proposito di non evoluzione….
Francesco Micino – Team Milanisti Non Evoluti
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